L’angolo di Full: “L’ombra”
Due sono le cose che ci stanno sempre fra i piedi: la nostra ombra e la nostra coscienza.
Nella prima non inciampiamo mai. Nella coscienza, invece, intoppiamo spesso. Di solito, però, ci limitiamo a scansarla come si scansa una cacca di cane sul marciapiede.
Eppure, ci sarebbe un espediente molto semplice: confonderle fra loro, identificare la nostra ombra con la coscienza o, se preferiamo, con l’anima.
Per quanto si andasse di fretta o di corsa, l’anima-ombra non la si potrebbe calpestare e tanto meno scavalcare.
Ce la troveremmo sempre accanto come una brava compagna di viaggio. Saremmo meno soli e il giorno in cui cadremo per non rialzarci più, la vedremmo accucciarcisi accanto, svelandoci quel mistero che inseguiamo da sempre e che abbiamo saputo incasinare alla grande.
Come l’anima, l’ombra non ha colore: è semplicemente più chiara o più scura… come può capitare all’animuccia o all’animaccia nostra, appunto.
Il solito cavilloso potrebbe obiettare che basti un po’ di buio a cancellarci l’ombra con relativa anima incorporata. In realtà, la sua sagoma si limita a sbiadire ai nostri occhi miopi dato che il buio assoluto non fa parte dei nostri ambienti di vita. Ma basterà un barlume di luce per ritrovarcela accanto ed è questa, l’anima-ombra che preferisco: discreta, furtiva e… fedele!
Sparato alla buona, il concetto è questo: se la rendiamo visibile, è più difficile ignorarla, l’anima.
Ho colto questa immagine fra quelle oziose di quando “non stiamo pensando a niente”, mentre incrociavo uno di quei poveracci veri, vestito con decoro e non di stracci, che scambiava l’obolo con l’impegno del suo violino, non saprei quanto virtuoso, ma certamente amabile. Ebbene, ho visto la mia ombra incontrare la sua e, insieme, confondersi come sanno fare, a volte, due anime. Così mi sono fermato ed ho lasciato il mio obolo dentro un gesto di apprezzamento accompagnato da quello più materiale del soldo.
Ho poi pensato a noi due, ormai lontani. Se almeno uno di noi, avesse conosciuto il segreto di confondere due anime in un’ombra…
Fulvio Musso