L’angolo di Full: “Vampiri”
Da tempo era malato e mi piangeva il cuore vederlo spegnersi piano, giorno dopo giorno.
Soltanto un miracolo poteva salvarlo o… un’idea pazza! E a me vengono, ogni tanto, la mattina presto. Non i miracoli, le idee pazze.
Così, quel mattino buttai per aria la soffitta e quando questa ricadde tutta sparpagliata, lo trovai.
Era in fondo a un cesto di vimini: un vecchio libro di vampiri. Di quei volumetti antiquati, con la copertina in finto cuoio.
In cucina feci scaldare l’acqua e v’immersi il libro.
Lasciai macerare il “vampiro” per tre giorni, poveraccio. Poi scolai la poltiglia, la impastai e la infilai nel forno ricavandone un corto bastone – tipo mezza baguette –.
Avrei dovuto farlo seccare al sole per un mese, ma la malattia incombeva e non c’era tempo.
Una volta raffreddato, quella specie di paletto risultò duro come il ferro. Allora presi un grosso martello e mi avviai in fondo al sentiero, dove il mio giardino incontra le nuvole.
Sono passati dieci giorni e pare che l’idea pazza abbia funzionato: col paletto di vampiro conficcato nel cuore, il mio vecchio frassino si sta riprendendo.
Fulvio Musso
Cazzo, sei geniale.
Full, pensavo tu fossi andato in Transilvania…
caspita, sei geniale davvero! Pienamente d’accordo ( non ho ancora capito, se si scrive con l’apostrofo o tuttoattaccato) con sonobruno che ha dato una risposta sintetica, ma decisamente efficace!
Forse il frassino era un po’ a corto di linfa e
certamente la carta del libro che contiene una giusta quantità di cellulosa, indipendentemente dal personaggio narrato, gli ha fatto bene.
Vampiri… roba da geni!
ciao, Lucia