L’angolo di Full: “Il signor 924”
di Fulvio Musso
Da un po’ di tempo è diventato il signor 26-924.
924 è il nome, 26 il cognome. Nei primi giorni aveva sperato in un qualche titolo accademico da premettere al nome, magari un bel 77 o anche solo un 33. Ma poi ha notato che, in quel posto, si tende a familiarizzare, tanto che l’infermiera più anziana lo chiama già col diminutivo: 24. Lei è romana e, così a occhio, lui la faceva una XCVIII o una LXVI, ma poi ha sentito che la chiamano Maria. I medici, invece, hanno solo quattro nomi da spartire fra tutti: Dottore, Dottoressa, Professore, Professoressa. Questo è abbastanza strano, si è detto il signor 924, come faranno a riconoscersi? Poi ha visto che hanno risolto mettendo nell’atrio di ogni reparto un pannello gigante coi nomi e le foto di dottori, dottoresse, infermieri, infermieresse: tutti in posa tipo “medici in prima linea”. Quello, infatti, è un nuovissimo, modernissimo, grandissimo ospedale all’americana dove serve il navigatore anche per andare al cesso. C’è una reception a cinque stelle con le hostess in tailleur azzurro e tutti ti sorridono: che tu sia guarito o spacciato… una pacchia ammalarsi lì.
Il primo giorno lo hanno portato nel bunker in barella: non sarebbe la prassi, ma in sala d’attesa, il signor 924 si era letto il foglio con le controindicazioni e gli effetti collaterali per cui si è ripreso soltanto il giorno dopo. Quello, di fatto, è un bunker al rovescio dove gli operatori, dopo averlo preparato, salato e speziato, scappano chiudendo con cura la porta schermata. E lui resta lì come un pirla, col suo male e con le radiazioni sparate da un robot col nome prestigioso sulla piastrina: Made in Germany. Dopo averlo squadrato per bene, comincia a girargli intorno adagio, fermandosi continuamente sulle sue nudità che, ormai, conosce meglio di tutte le sue morose messe insieme. Questa cosa gli capita ogni giorno: che piova, che nevichi, che cada o regga il governo Berlusconi.
Ma anche i robot tedeschi fanno le loro cazzaten e, ogni tanto, un medico in prima linea mette qualche giorno in panchina il signor 924 per dare tempo al meccanico Brambilla che c’ha dentro, di sostituirgli cinghie e bulloni rotti.
Un altro mese ancora e il suo soggiorno climatico finirà. Il male, se o quando, non lo dicono: la medicina non è una scienza esatta… come tutto il resto.
Si dice che, nella vita, contino molto le piccole cose e, più grandi sono i problemi, più piccole sarebbero le cose che ci danno appiglio. Intanto, ogni giorno, fra viaggio e menate varie se ne vanno ore, poi il signor 924 deve affannarsi per le altre incombenze. Oggi ha un elenco di quattro commissioni e non avrà nemmeno il tempo di cucinare.
Ma, soprattutto, dovrà correre alla mangiatoia per vedere se lo scricciolo è tornato, manca da quattro giorni ormai! È quello che più si distingue fra i vari passeri perché ad ogni beccata scodinzola, forse per il piacere o perché, come il signor 924, ha un problema sotto la coda.