Attenzione agli alimenti che causano il cancro

Quando andiamo al supermercato siamo sempre alla ricerca dei prodotti che abbiano si un buon prezzo, anche una buona qualità, specialmente quando si tratta di alimenti per bambini. Purtroppo, però, non possiamo fidarci di quello che sta scritto sulle etichette degli alimenti. Ci sono addirittura dei prodotti che dovrebbero essere eliminati dal commercio, eppure sono sempre posizionati sugli scaffali dei supermercati, e le ditte produttrici non si degnano nemmeno di rispondere alle accuse che vengono loro fatte.

A cosa mi riferisco? Eccovi accontentati.

E’ stato fatto un recente studio da due scienziati modenesi in collaborazione con Beppe Grillo, in cui si dimostra che vi sono prodotti alimentari regolarmente venduti in Italia e nel mondo, che contengono particelle di metalli pesanti altamente cancerogene, provenienti dal fumo di termovalorizzatori.

Come testimonia Grillo nel suo ultimo spettacolo, queste micro particelle sono molto più pericolose delle macroparticelle dei gas di scarico delle auto, (le quali si depositano nei polmoni e comportano tosse e asma) perché entrano nel nostro sangue e si annidano negli organi rimanendovi per sempre e provocando purtroppo gravi forme di cancro.
Ecco le marche e i prodotti risultati positivi alle analisi sulla presenza di metalli pesanti:
PANE PANEM, CORNETTO SANSON, BISCOTTO MARACHELLA SANSON, OMOGENEIZZATI PLASMON AL MANZO, OMOGENEIZZATI PLASMON AL PROSCIUTTO E VITELLO, CACAO IN POLVERE LINDT,TORTELLINI FINI,
HAMBURGER MC DONALDS, MOZZARELLA GRANAROLO, CHEWING GUM DAYGUM PROTEX PERFETTI, INTEGRATORI FORMULA 1 E 2 HERBALIFE, PANDORO MOTTA, SALATINI TINY ROLD (USA), BISCOTTI OFFELLE BISTEFANI, BISCOTTI GALLETTI MULINO BIANCO BARILLA, BISCOTTI MACINE MULINO BIANCO BARILLA, BISCOTTI GRANETTI MULINO BIANCO BARILLA, NASTRINE MULINO BIANCO BARILLA, BAULETTO COOP,  PLUMCAKE GIORLETTO,
BISCOTTI RINGO PAVESI, PANE CARASAU I GRANAI DI QUI SARDEGNA, PANE CIABATTA ESSELUNGA, PANE MORBIDO MULINO BIANCO BARILLA, PANEANGELI CAMEO.

Nessuna di queste aziende ha avuto la dignità di rispondere alle lettere che gli hanno inviato i due ricercatori, ai quali, tra l’altro, stanno cercando di sequestrare i microscopi di proprietà dell’università.

Questa notizia è da un po’ di tempo che gira su internet, ma non è mai tardi per ricordare a chi ancora non lo sa che le multinazionali pur di arricchirsi sono pronte anche a rovinare gravemente la salute dei propri clienti.

Giusy Chiello

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