Cagliari: Aula 39 protesta contro la ripartizione dei contributi comunali per la cultura

Riceviamo da Gaetano Marino, direttore artistico dell’associazione culturale Aula 39, una lettera di protesta (anche in versione video) contro le graduatorie provvisorie dei beneficiari dei contributi per le attività culturali approvata dal Comune di Cagliari:

 

Noi quella commissione non la volevamo.


Care amiche e cari amici. Vi scrivo in qualità di direttore artistico dell’associazione culturale Aula39 di Cagliari, oltre che come artista.
Qualche giorno fa, l’amministrazione comunale di Cagliari ha pubblicato la graduatoria dei beneficiari dei contributi per le attività culturali destinate alla città.
Dobbiamo dire purtroppo che quel che supponevamo a suo tempo oggi s’è confermato.
Tutto è legato alla nomina di una commissione giudicatrice esterna. In poche parole il nostro lavoro, come quello di tutti gli altri colleghi ha avuto un valore riconducibile ai parametri di un regolamento schematizzato.
Funziona così: al di là della qualità e del contenuto artistico, quel che conta è che tu sia perfettamente capace e “abile” nel saper costruire uno schema tecnico che conquisti il maggior punteggio possibile.
Dunque, dobbiamo essere bravi e astuti ragionieri, prima che artisti.
Questo d’altronde è quel che prevede la legge.
Ma lo sconcerto maggiore è quello di essere stati catalogati in una categoria che nulla ha a che fare con quel che siamo realmente.
Noi saremmo, secondo i membri della commissione, un’associazione che si occupa di una cosa, ma ne fa un’altra.
Non si conosce quel che siamo realmente. I fatti, ma soprattutto i progetti presentati lo dimostrerebbero, eccome. E dire che ci abbiamo messo settimane per renderli chiari, precisi ed esaustivi.
Qualcuno a questo punto si chiederà: ma chi si credono di essere questi di Aula39, qual’è il loro valore presunto? Una risposta per tutti la si potrà avere chiamando la direzione del Museo Archeologico di Cagliari e chiedere cosa abbiamo fatto quest’estate nei loro spazi e con quali risultati.
Insomma, trentacinque anni di teatro – buono o no buono, non so, ma io c’ero – per essere giudicati da una commissione di persone che non conosco, non ci conoscono, non sanno nulla del nostro lavoro; neppure leggono con attenzione quel che dovrebbero e per il quale sono pagati.
Infine, noi sappiamo benissimo che questa prassi sia dovuta per onestà alla gestione del pubblico denaro, giusto e sacrosanto diritto, ma cessa di essere tale se lo si adopera con l’arroganza e la petulanza dei burocrati.
Questo è uno dei tanti motivi per cui ci siamo sempre opposti alla costituzione di una commissione di esterni che ignorassero la realtà cittadina.
Onestà intellettuale chiedevamo e regole.
Quindi, nel frattempo, seppur storditi e increduli, non rinunceremo a quanto c’è stato affidato perché abbiamo bisogno di lavorare e di sopravvivere.
Ma non potremo accettare questo insulto alla dignità del nostro lavoro di teatranti, perciò in qualsiasi modo vorremo capire che cosa si sia inceppato e perché, che cosa noi non meritavamo e perché, ma soprattutto, in che cosa abbiamo sbagliato e perché ciò sia potuto accadere.
Vi ringrazio per la pazienza e a presto.

 

Gaetano Marino

Aula39

 

 

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