“Avevamo tutti le Converse” di scena domani a Lucca

Spettacolo sostenuto da FBML per il Festival del Volontariato

“Avevamo tutti le converse”: a teatro il monologo manifesto della generazione fantasma

Questo sabato (12 aprile) in scena nell’auditorium della FBML per “Il teatro dei perché”

Ingresso libero

 

L’Italia e la sua generazione fantasma è al centro di “Avevamo tutti le converse”, lo spettacolo che va in scena questo sabato (12 aprile) alle 21 nell’auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca (piazza San martino, 7), secondo di tre appuntamenti de “Il teatro dei perché”. Prosegue anche quest’anno, infatti, all’interno del programma del Festival del Volontariato organizzato dal CNV (Centro Nazionale del Volontariato), la rassegna teatrale a ingresso libero organizzata dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca in collaborazione con il Teatro del Giglio e con la sponsorizzazione tecnica dell’Hotel Universo.

Dopo il successo di “Fratelli di sangue” (Elling & Kjell Bjarne), portato in scena dal Teatro Stabile di Genova, sabato è il turno di “Avevamo tutti le converse”, scritto e interpretato da Francesco Brandi per la regia di Riccardo Sinibaldi. Si tratta di un monologo. Anzi, molto più semplicemente, è un trasloco: un trasloco di cose, certamente, ma soprattutto di pensieri, di sensazioni, di ricordi. Partiamo da una stanza, piccola, ma capace di contenere un sacco di cose. E anche se in scena ci sono solamente scatoloni, quello c’è dentro non finisce mai. Al centro di tutto c’è Giacomo, che è un giovane attore ma che non fa più l’attore e che nel frattempo, forse, non è nemmeno più così giovane. Poi c’è una finestra, con una vista, che non è una vista, ma uno specchio: un parcheggio, sempre e comunque vuoto. E poi c’è uno specchio, che non si limita a fare lo specchio, va sempre oltre. C’è un piccolo paese di provincia, in cui non si sta bene, una città grandissima in cui si sta peggio. C’è una nazione, che non è una nazione, che non è uno stato, non è una patria, che non ha niente, ma che non ti lascia mai andare via, perché hai paura di perdere tutto.  E poi ovviamente c’è una donna. Silvia. Che per uno che si chiama Giacomo è sempre molto di più. Giacomo fa un trasloco, e per la prima volta fa un tentativo: cerca di mettere tutto, ma proprio tutto, in ordine. Parla a se stesso, verbalizza la sua vita, cerca forse aiuto, forse comprensione, forse, semplicemente ascolto, anche solo da se stesso. Perché, arrivato alla soglia fatidica dei trent’anni, ha bisogno di chiarezza, per uscire dell’angolo, in questa forsennata rincorsa tra scatoloni e rimpianti. Giacomo però, questo tentativo, lo fa a modo suo, in aperto contrasto con il mondo che lo circonda e con il tempo che vive: l’unica via d’uscita possibile, il suo ordine, la sua utopia, lui la cerca nella semplicità. E lo fa con paura, autoironia, ma soprattutto con una rabbia pigra, che è forse la sua vera malattia.

Se “liberare le energie” è il tema del #FdV2014, la @FondazioneBML ha voluto declinarlo a teatro, grazie anche alla collaborazione dell’attrice e regista Cristina Puccinelli, direttrice artistica della rassegna. L’ultimo appuntamento in programma è per domenica 13 aprile alle 21, quando a chiudere la rassegna sarà un volto noto della tv e del teatro, comico serio che da anni affronta tematiche sociali di grande impatto: Giobbe Covatta. Ospite del Festival del Volontariato, Covatta sarà sul palco dell’Auditorium della Fbml per lo show “Covatta per Amref”, in collaborazione con Le Buone Notizie del Corriere della Sera. Info: www.fondazionebmluccaeventi.it

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