Bagheria (Pa): Un governo incentrato sul ruolo femminile?
La prima volta che ho sentito parlare di pari opportunità tra uomo e donna è stato quando adolescente ho accompagnato mia madre ad un convegno all’Unione Italiana Ciechi di Palermo. L’allora Ministro delle Pari Opportunità era una donna non vedente di cui non ricordo il nome, ma non dimentico la sua verve, i toni con i quali spiegava la sua lotta per il raggiungimento degli obiettivi che si era posta per rendere il ruolo delle donne pari a quello degli uomini. Da allora anch’io ho cominciato ad andare avanti nella mia vita in quanto donna e a lottare con le unghia per raggiungere degli obiettivi che spesso vengono dati per scontati solo per il sesso maschile.
Da quando ero ragazzina sono cambiate molte cose in Italia in questo senso: le donne hanno posti di prestigio, i loro stipendi sono quasi parificati a quelli degli uomini e ci sono tantissime donne che fanno politica in modo egregio.
Sul piano della politica, però, purtroppo, le donne sono state etichettate più volte nel panorama italiano. Si è parlato di veline e showgirls in parlamento, di concorrenti del Grande Fratello candidate alle elezioni europee e chi più ne ha più ne metta. Ma tutto questo, però, non deve oscurare il lavoro che in questi anni tantissime donne hanno svolto, mettendo al centro del loro percorso non le belle gambe o il seno in bella vista, ma le loro capacità, la loro intelligenza e i loro valori.
Questa “Rivoluzione Femminista” in ambito politico si sta verificando in questi giorni anche a Bagheria (Pa), in attesa del risultato del ballottaggio del 12 e 13 giugno, proprio per il fatto che uno dei due candidati, Vincenzo Lo Meo, ha puntato ad un ipotetico governo composto da più donne che uomini.
Si tratta forse della vera rivoluzione di questa tornata elettorale, nel paese del palermitano, dove si evince il ruolo che la donna ha finalmente maturato nella collettività bagherese.
Decine e decine le candidate in lista per il consiglio comunale, equamente distribuite con l’eccezione positiva della coalizione di Lo Meo, 27 candidate in 5 liste.
Questo segnale del “ruolo” della donna nel sapere essere elemento centrale nella Bagheria del 2011 in piena crisi economica, dove il solo, unico, ammortizzatore sociale è la “famiglia”, è stato interpretato da questa coalizione, a loro dire, con il forte richiamo all’importanza della squadra di governo. Squadra che vede 4 degli assessori designati, donne: Vittoria Casa (Democratici per Bagheria); Fara Pipia (Progetto per Bagheria), Tania Naro (FLI), Caterina Vigilia (UDC).
Quattro donne, professionalità diverse, mamme e mogli che vivono il quotidiano in questa città. Donne bagheresi che conoscono il degrado di questi anni, la mobilità interrotta da un lato all’altro della città, il mancato indirizzo che una sana amministrazione deve dare. Quattro donne ma, soprattutto, quattro persone capaci, che sono state scelte per la qualità e l’impegno che ogni giorno dedicano al lavoro, alla famiglia e al sociale.
Sarà questo il futuro per Bagheria? Un Governo incentrato sul ruolo femminile, quello vero? Vincenzo Lo Meo ci crede, e voi?
Giusy Chiello
Redattore Capo -giusy.chiello@ilmiogiornale.org
Elaborazione grafica: Elisa Martorana
Sono contenta che almeno in questo caso il richiamo all’importanza delle donne sarà seguita da fatti concreti come la nomina dei 4 assessori. Se però parliamo di “politica del fare”, su cui sono stati costruiti partiti politici e soprattutto governi nazionali, con i risultati che tutti conosciamo, non sono molto ottimista. Proporsi come “l’alternativa” fa vincere facilmente le elezioni, ma poi governare è tutta un’altra storia. Per “fare” ci vogliono innanzitutto i fondi e saper dire di no a quelle piccole lobby di potere occulte che influenzano da anni le azioni dell’amministrazione comunale? Sarà il nuovo sindaco in grado di mantenere le promesse fatte? Staremo a vedere (senza farci illusioni).