Bingo, la nascita del gioco e la diffusione negli USA

Come e dove è nato il bingo? Da più di 20 anni questo tipo di lotteria è conosciuta anche in Italia, ma non tutti sono a conoscenza delle vere origini di questo gioco, che apparterrebbero alla Georgia. Era il 1929 quando un imprenditore di New York, tale Edwin S. Lowe, aveva appreso del beano ad Atlanta per poi spargere il verbo con le sue conoscenze in America. Il termine “bingo” non ha un vero significato, ma nacque dalla semplice e casuale storpiatura di “beano”.

Lo svolgimento delle partite è piuttosto lineare: il bingo si pratica in grandi sale e le estrazioni avvengono attraverso dei set di palline numerate che vengono sostituiti di tanto in tanto. Finché uno dei partecipanti non marca tutti i numeri presenti su una cartella, il montepremi può continuare a crescere. Di fatto, ai giocatori non resta che attendere e incrociare le dita, proprio come nelle più classiche lotterie.

Il bingo e i suoi derivati hanno finito nel tempo col finanziare persino opere pubbliche come la Muraglia Cinese. Una volta che il gioco si è diffuso, non ci è voluto molto prima che facessero la loro apparizione anche delle interessanti varianti. Esistono versioni che coinvolgono meno dei 90 numeri canonici o nelle quali è possibile acquistare soltanto una cartella. Pare che in origine fossero 25 i numeri per cartella, prima di passare agli attuali 15. Inoltre, sembra che il tabellone fosse composto da 75 numeri e non da 90. In Europa il bingo ha fatto fortuna trovando curiosamente terreno fertile nelle sale cinematografiche, gli unici spazi in grado di contenere tutto ciò che era necessario per una partita prima dell’apertura di sale da bingo dedicate.

Nel giro di qualche decennio, quindi, il bingo si è diffuso a macchia d’olio in tutto il mondo, arrivando in Italia addirittura 70 anni dopo la sua nascita. Oggi sono più di 200 le sale aperte nello Stivale, che hanno resistito anche al bingo presente online, ritenuto più immediato da una frangia di appassionati. Anche le piattaforme digitali, comunque, tendono a rispettare le tradizioni: se si gioca a distanza, infatti, si è connessi ad una sala vera e propria e tutte le azioni vengono trasmesse ai giocatori attraverso un sistema di webcam. In ogni caso, il bingo via rete non si avvale di regole differenti da quello esclusivamente dal vivo.

A questo punto, una domanda potrebbe sorgere d’obbligo: com’è possibile che il bingo abbia avuto successo anche in Italia, dove la tombola era presente da molto più tempo e fa parte ancora oggi del folklore nazionale? Invero, non è mancato qualche caso in cui è bastata una normativa regionale per mettere in crisi una sala da bingo, ma qualche differenza sostanziale tra i due giochi sussiste, soprattutto per quanto riguarda i premi. Come noto, nella tombola è possibile vincere delle somme in denaro già con l’ambo, ovvero marcando 2 numeri presenti su una delle 3 file orizzontali di una cartella. Nel bingo, invece, i premi partono dalla cinquina. Se si riescono a coprire tutti i numeri di una cartella, però, l’ammontare della vincita varia in base a quanti numeri sono stati enunciati prima di quello effettivamente vincente. Insomma, anche se il bingo non ha portato una vera ventata di originalità in tutti i Paesi in cui è approdato dall’America, continua comunque a conservare un certo seguito.

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