Carceri: lettera di Carmelo Musumeci “i canili sono pieni”
Si trasmette testo/articolo in allegato con gentile preghiera di pubblicazione. Grazie
L’autore del testo è Carmelo Musumeci, ergastolano ostativo detenuto presso il carcere di Spoleto (PG).
I canili sono pieni
“Quando l’odio diventa codardo se ne va mascherato in società e si fa chiamare giustizia” (Arthur Schnitzler)
Si sta discutendo l’esame del disegno di legge riguardante l’esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori a un anno.
Probabilmente i politici a giorni lo approveranno perché non ne possono fare a meno dato che i carceri stanno scoppiando dal sovraffollamento.
Ma non credo che ci fosse bisogno di una legge per applicare altre leggi, perché se la magistratura di sorveglianza applicasse le misure alternative, le galere italiane non sarebbero così stracolme.
E poi perché non dare una possibilità anche a quei detenuti che sono da tanti anni in carcere?Ci sono uomini da più di vent’anni chiusi fra quattro mura, che fare di questi uomini?
Molti di loro sono ancora recuperabili, forse più di quelli che hanno da fare un anno e che sono dentro da pochi mesi.
Questo governo di centrodestra ha riempito i carceri di spazzatura umana per mantenere l’unica promessa elettorale del suo programma politico.
Cosa che probabilmente farà anche il prossimo governo di destra, o di sinistra se vincerà le prossime elezioni.
Sia il centrosinistra che sia il centrodestra sono d’accordo solo su una cosa: riempire i carceri come delle scatole di sardine e usare l’emergenza mafia per continuare a prendere voti e continuare a essere mafiosi.Per sconfiggere il sovraffollamento delle galere italiane, non serve costruire nuovi carceri, basterebbe svuotarle.
E per svuotarle basterebbe cambiare le regole sociali.
Il carcere in Italia non è altro che lo specchio di fuori, dell’ingiustizia, della sofferenza, dell’emarginazione, della morte e degli avanzi della società perbene e disumana.
La riflessione di un’amica mi ha fatto amaramente sorridere:
-Mi ha fatto effetto leggere la parola “cancello aperto”, in un carcere si usa lo stesso linguaggio che si usa per gli animali.
Carmelo Musumeci
Agosto 2010
Chi è Carmelo Musumeci
Carmelo Musumeci è nato il 27 luglio 1955 ad Aci S. Antonio, provincia di Catania.
Condannato all’ergastolo si trova nel carcere di Spoleto.
Quando era all’Asinara in regime di 41 bis riprese i suoi studi e in cinque anni ha terminato le scuole superiori e nei successivi tre anni si è laureato in giurisprudenza con una tesi in sociologia del diritto dal titolo “Vivere l’ergastolo” discussa con il prof. Emilio Santoro.
La sua famiglia vive in Toscana.
Per vari anni ha coordinato insieme a Giuliano Capecchi, il periodico “Liberarsi dalla necessità del carcere” e partecipa al progetto Informacarcere dell’Associazione Pantagruel.
Le notizie su Carmelo Musumeci sono tratte dal sito: www.inventanti.org
Cesare Beccaria nel 1764 pubblicava “Dei delitti e delle pene”, un trattato illuminista rivolto ai sovrani dell’epoca ai quali si chiedeva l’impegno di assicurare un governo giusto.
Il trattato è un opera favolosa nella quale si individua la pena non come punizione in senso lato, ma come metodo da rendere proporzionale al reato commesso e volto al recupero di chi delinque.
La legge deve essere CHIARA e CERTA, senza bisogno di interpretazioni. La pena deve essere immediata in quanto volta esclusivamente alla sua finalità rieducativa, affinchè sortisca l’effetto rieduvatico deve prevedere un riavvicinamento alla società dell’individuo , attraverso l’insegnamento, attraverso la legalità