Carceri: un detenuto costa allo Stato 7,36 euro al giorno, troppo poco per un trattamento dignitoso
39 suicidi nei carceri italiani: un dato allarmante per l’anno 2010, che ancora non è giunto al termine. Da qui parte la nostra quinta tappa sul mondo carcerario italiano. Sarà un caso che quest’anno tutti questi detenuti abbiano voluto porre fine alla loro vita? Chi lavora negli istituti penitenziari, come chi ne è “ospite” racconta di una vita degradata e degradante all’interno delle celle, che consiste non solo nelle liti che scoppiano tra detenuti, ma anche nello stato di pulizia e nei servizi che i carcerati ricevono. Se lo Stato, e quindi ogni cittadino che paga le tasse, spende dei soldi per mantenere le carceri in condizioni che dovrebbero essere dignitose, come mai in quest’ultimo periodo non si fa altro che parlare della decadenza degli istituti penitenziari italiani?
Facciamo un passo indietro e vediamo, come negli anni passati lo Stato ha investito i suoi capitali per rendere vivibili i carceri italiani.
Partiamo dal 2007: il costo totale di un detenuto è pari a 198,44 euro al giorno, e solo 26,83 euro sono stati spesi per il suo mantenimento giornaliero. Nel 2008 il costo di ogni carcerato si abbassa a 152,05 e la stessa cosa vale per il suo mantenimento quotidiano che arriva fino a 18,6 euro. I dati del 2009 peggiorano ulteriormente: 121,25 euro totali e 10,86 euro per il mantenimento di ogni carcerato. Eccoci al 2010 e la situazione arriva a livelli ancora più bassi: il costo totale di un detenuto italiano ammonta a 113,04 euro ed il costo per il suo mantenimento giornaliero giunge fino a 7,36 euro.
Da questi dati si evince che molto probabilmente i fondi che lo Stato ha stanziato per le carceri sono stati pressoché uguali dal 2007 al 2010, ma non è stato considerato prima di tutto che col passare degli anni il costo della vita aumenta. Inoltre non è stato valutato il fatto che il numero di detenuti totali è passato da 44.587 (dato del 2007) a 67.156 (dato aggiornato al 30 giugno 2010). Il sovraffollamento delle carceri, quindi non ha creato solo un problema tecnico e di spazio fisico all’interno degli istituti penitenziari, ma anche un peggioramento dei servizi e del mantenimento cui ogni recluso ha diritto. La situazione di sovraffollamento mista ad una situazione di peggioramento dei servizi offerti dal carcere porta, probabilmente, a situazioni estreme come i suicidi e come le risse tra detenuti e carcerieri, che in quest’ultimo periodo sono aumentate ulteriormente. Siamo davanti al classico caso del “cane che si morde la coda”: è un circolo vizioso che va stanato all’apice dell’organizzazione carceraria. Come si dice in gergo: “Il pesce puzza dalla testa”, quindi tutto quello che non va all’interno dei carceri italiani è da attribuirsi in primo luogo al contributo che lo Stato versa per ogni detenuto, che a quanto sembra risulta essere inadeguato alle sue esigenze. Certo, non viene chiesto di avere il lusso, ma un detenuto è pur sempre un uomo con dignità ed è quella che bisogna garantirgli.
Giusy Chiello
7.36 euro sono anche troppi per la maggior parte dei detenuti! “un detenuto è pur sempre un uomo con dignità” dici? bene, allora perchè non vai a chiedere alle persone vittime di crimini violenti (stupro ad esempio) quanta dignità hanno visto negli occhi del loro carnefice?sarei proprio curioso di saperlo.
io invece chiederei a chi ha fatto uno scippo o ha spacciato droga perchè non riusciva a trovare lavoro. Devono subire la situazione di sovraffollamento e vivere da animali, solo perchè hanno sbagliato una volta?
Hai ragione. Continuiamo a dare la colpa alla società. Ad esempio io non capisco tutto questo clamore per quelle poverine di soubrettes che sono state messe alla “gogna mediatica” per aver sniffato un pò di cocaina…in fin dei conti non è colpa loro ma della società che le costringe all’assunzione di droga per mantenersi sul lavoro…e che dire poi di quel poveraccio che gli forniva la droga? sicuramente uno che non trova lavoro…
Anch’io non trovavo lavoro ma grazie a te adesso so che posso andare a scippare e/o a spacciare perchè tanto tutti almeno una volta posso fare questo tipo di errori, giusto? Ora che ci penso c’è una scuola media qui vicino…quasi quasi vado farmi un pò di soldini vendendo un paio di dosi…
Paola…se hai lo stesso coraggio che dimostri qui…ti prego vai a dire quello che hai detto alla mamma di Sarah Scazzi, poi se riuscirai ancora a parlare e a scrivere…fammi sapere come è andata.
La prima cosa da fare e regolamentare tutte le droghe …e per magia si svuoteranno le carceri e scomparira quasi del tutto la micro criminalità…molta della gente che e in carcere non merita assolutamente di essere li…partiamo da un presupposto..l’alcol e libero vuoi perche e un alimento vuoi perchè e nella cultura della nostra società…sta di fatto che e una droga ed e anche la più dannosa di tutte..chi ne dipende viene chiamato alcolizato…questa sostanza porta alla morte di centonovantacinquemila persone all’anno in italia e il 46% degli incidenti mortali…sempre negli incidenti di guida l’uso delle droghe non legali a percentuali bassissime e si piò dire rientrino norma …dove ci sono altre sostanze c’e sempre anche l’alcol di mezzo…secondo presupposto…quasi tutti hanno avuto il loro primo contatto con una droga usando l’alcol…L’offerta di svariate sostanze porta le persone a usare quella che più si addice alla sua personalità carattere o problematiche…Mettiamo l’ipotesi che domani non esistessero più le droghe vietate…cosa succederebbe ? tutti coloro che assumono droghe specialmente ad un livello problematico e tutte le nuove leve sposterebbero il loro uso sull’alcol o sugli psicofarmaci altra sostanza non meno deleteria di tutte le altre…Terzo presupposto …lo stato la nostra società non riesce a garantire lavoro per tutti ed è un dato di fatto..Fin quando esisterà la richiesta di droga ci sarà sempre qualcuno disposto ad esaudirla..la richiestà esisterà sempre perché l’uomo e fondamentalmente debole e la storia lo insegna…ora la domanda é …che senso a vietare sostanze anche infinitamente meno dannose e problematiche del’alcol…sapendo che…il mercato attuale delle droghe e capace di adeguarsi anche a una richiesta pari a tutti gli italiani…sono quaranta anni che fondamentalmente e libera nel senso che chi e interessato all’acquisto non a nessun problema ad accedervi…quinta premessa…si dice di voler salvaguardare la salute del cittadino…dando un mercato di fatto esistente nelle mani di criminali senza scrupoli che non garantiscono la qualità del prodotto e di conseguenza gli assuntori contraggono epatitic aids che poi si diffondono a macchi d’olio nel resto della società con costi immensi per la sanità oppure si muore di overdose…i soldi che genera questo mercato sono in grado di corrompere tutto e tutti e vengono investiti riciclati da personaggi eccellenti che saranno tra i più accaniti proibizionisti…i proibizionisti e gli spacciatori sono la faccia della stessa medaglia una mano lava l’altra…queste persone vengono usate per affollare i carceri ingolfare i processi in modo che i veri criminali riescano con bravi avvocati che costano tanti soldini ad accaparrarsi l’ambita scadenza dei termini studiata a tavolino proprio per loro mentre i poveracci i malati marciscono in galera ! Ormai il 40% dei carcerati e tossicodipendente o e li per reati di droga quindi possiamo affermare con sicurezza che la deterrenza in questo ambito non sortisce nessun effetto…e criminale mettere in galera persone che dovrebbero essere trattate sanitariamente…questa e discriminazione…l’alcolizzato che fa più danno di tutti e libero di esistere mentre gli altri vengono perseguitati…questo e profondamente amorale e ingiusto..deve cessare al più presto…la legge Fini Giovanardi deve essere cancellata …una legge criminale che va contro il volere dei cittadini che si sono espressi chiaramente dettando le loro linee guida nel referendum del 93 che sancì la non punibilità dei consumatori di cannabis…ma questo governo sta attuando una repressione e persecuzione proprio dei consumatori di cannabis…in palese contrasto con quello che sta succedendo quasi in tutti i paesi Europei i quali stanno basando il loro orientamento e leggi solo su consolidate evidenze portate avanti dai paesi più tolleranti che sono gli unici a poter vantare risultati positivi in materia..quali riduzione degli assuntori una migliore qualità di vita e la partecipazione di queste persone in un tessuto attivo e produttivo e non ai margini della società…
Poco cibo, strutture obsolete, tanti stipendi ed un numero esorbitante di personale (che si lamenta, sempre, per essere insufficiente.
Viva il pubblico impiego!!!
Una pensione al mare offre pensione completa e stanza singola con bagno con una cifra inferiore alla metà del costo di un detenuto.
Alcune soluzioni:
– Divisione dei carcerati in funzione della pena da scontare e/o del reato commesso.
– Impiego della tecnologia: telecamere e monitor(un solo agente potrebbe controllare a vista un numero molto maggiore di detenuti)
– Apparecchiature antifurto ad infrarossi passivi/radar (sono i normali sensori utilizzati in ogni abitazione) impiegati non non come antiintrusione, ma come antievasione. (non fuggirebbe più nessuno!!!)
Il risultato sarebbe migliori condizioni di vita e costi contenuti; ma come si farebbe a sperperare i soldi dei cittadini????
daccordissimo con marco , ci si potrebbe fare aiutare più dalla tcnologia ( in cui in italia siamo all’avanguardia … si ma non la sanno usare ) e cambiare il sistema , quello che nessuno dice è che il sovraffollamento delle carceri è dovuto non ad italiani ma agli extra che sono un buon 60% ( non lo dico per sentito dire ma perchè ho potuto costatarlo con i miei occhi ) se uno viene per delinquere e non per lavorare ed adeguarsi al paese in cui vive , una volta passi ( tutti sbagliamo) ma se reiterato a casa ! anche perchè molti lo fanno perchè le nostre carceri rispetto alle loro sono na passeggiata di salute . e distinzioni più logiche trà generi di reato che uno ha commesso e di conseguenza differenziazione per struttura. mi rendo conto … è utopia , più soldi girano più se ne possono “perdere” per strada , ( la cosa funziona così anche per i servizi pubblici , tutti ) un disoccupato che viene chiamato a fare un corso ( come il sottoscritto ) percepisce 300 euro al mese ( 10 euro al giorno ) per lavorare 8 ore (che poi alla ditta vengono rimboraste per intero )però il costo complessivo si aggira sui 10.000 euro ( in poche parole il lavoratore percepisce briciole ) poco più di un detenuto , con la differenza che non “ha mica ucciso nessuno” , …. è sempre quella , a farne le spese sono sempre gli ultimi.
la nostra associazione ha ospitato GRATUITAMENTE finora 39 detenuti in progetti di inclusione sociale, cioè in attività di volontariato. devo ammettere che, a parte due casi negativi, gli altri sono stati più che positivi, persone che si sono integrate molto bene e che si dedicano agli altri con molto entusiasmo e passione. hanno pienamente dimostrato di aver capito i loro errori. così come prevede la nostra costituzione la pena deve servire al recupero del condannato. Il fatto è che la nostra Associazione non riceve nemmeno un euro per il lavoro che svolge e invece lo Stato risparmia un bel pò di soldi. come se non bastasse abbiamo prima ricevuto lo sfratto dal locale nel quale operiamo, e poi, dulcis in fundo… hanno deciso che dobbiamo pagare l’affitto! io ritengo che invece dovrebbero pagare loro (ALMENO LE SPESE) per ciò che facciamo e non pretendere che paghiamo noi. finora siamo andati avanti grazie ad una colletta, piccole donazioni da parte di chi può, ma la maggior parte non hanno niente e quindi non danno niente. E adesso il comune di Cagliari vuole che paghiamo anche l’affitto? con quali soldi? con quelli dei poveri che già hanno dato quel poco che hanno? è come rubare nella cassetta delle elemosine!
Io non ho mai commesso un reato penale, il massimo che ho commesso è aver dimenticato il bollo auto per alcuni mesi, e 3 multe in 20 anni. Ho studiato, lavorato e ho contribuito nel mio piccolo a far lavorare altri, a creare invece di distruggere, servire invece di far soffrire.
Sono un autonomo microscopico, quest’anno ho fatturato 9672 euro, e i costi relativi all’attività sono stati 1022. A questo devo purtroppo sommare spese mediche 500 euro. A luglio e a novembre ho versato allo stato e INPS i miei F24 per un totale di 5680 euro (più della metà del fatturato). Fate i calcoli e vedrete, restano 2468 per tutto il resto, per vivere… e infatti non vivo bene, sono solo, non viaggio, non ho lussi, non penso al futuro. Ora fatemi capire se ha senso continuare così, che differenza fa la mia libertà condizionata pesantemente dal lavoro quotidiano, e sono preso in giro dalla pressione fiscale, e affaticato dal mercato orrendo attuale, forse farei meglio a delinquere, qualche bel reato remunerativo, fin che va bene potrei anche godermi la vita, e se va male… peggio di fare il somaro come adesso non mi può andare.
C’è chi fa la vittima, ha una etichetta come quella di “detenuto”, e ha tanto tempo per sbandierarla, senza dire che ha anche vantaggi come un tetto, del vitto, che altri devono invece procurarsi. Chi non ha etichette, è “il normale” e vive occupato, lavora e prende bastonate tutti i giorni… eppure vive peggio di chi fa tanto chiasso e gli occhioni lacrimosi. Io non sono un criminale, eppure mi state facendo pagare una pena, a chi devo rivolgermi? Sono disgustato!
Gentile Ermete,
ha ragione ad essere disgustato chi non lo sarebbe al suo posto? Lei, come milioni di molti altri, sta pagando per la sua onestà, per la sua correttezza in una società dove i prepotenti, i furbi, i disonesti la fanno da padroni. Verrebbe voglia di mollare tutto, vero? Invece no, Ermete, lei deve lottare. Insistere, non scoraggiarsi. Perché lei come tutti noi ha diritto ad essere rispettato, la sua dignità, il suo coraggio nell’affrontare il quotidiano devono essere riconosciuti e il primo a farlo deve essere lei. Piagnistei, vittime. No, soltanto il riconoscimento di diritti fondamentali: il diritto ad una vita dignitosa, per esempio, il diritto alla felicità di ognuno di noi. Lei, io, chi ci legge e i detenuti che stanno pagando per i loro errori. Lasci perdere le etichette, quelle stanno bene attaccate ai vestiti. Guardi avanti. Immagini un mondo dove a vincere siano proprio i normali, quelli oggi tanto bistrattati, quelli che tutti i giorni “prendono bastonate” e malgrado tutto lavorano. Non si senta un somaro. Alzi la schiena. Lei è già forte e ricco perché non deve vergognarsi, le sembra poco?