Centro storico di Bagheria: Oasi Verde o Nube Tossica?
In ogni città o paese con un minimo di patrimonio naturale e artistico, il centro storico viene valorizzato per dar spazio ai cittadini e ai turisti di godere delle bellezze presenti nel territorio. Bagheria, la cittadina in provincia di Palermo, famosa per le sue ville settecentesche, collegate tra loro da sempre da “u Stratuni” (oggi Corso Butera) e “U Stratunieddru” (Corso Umberto I), fino a circa due anni fa non aveva mai goduto a pieno del suo centro storico, a causa della caotica circolazione veicolare.
La strada che racchiude il centro storico bagherese è “U stratunieddru”, che in quest’ultimo periodo è stato motivo di discussioni e dibattiti accesi fra i cittadini, i commercianti e gli amministratori bagheresi. Il Corso Umberto I, infatti, da un paio d’anni era stato finalmente valorizzato, era stato chiuso al traffico ed era stata realizzata una vera e propria oasi pedonale, che ha potuto rendere visibili degli spazi della città, che prima erano soffocati dalla nube tossica delle auto.
Ci è pervenuta la notizia, in questi giorni, dal Partito Democratico di Bagheria, che è stata approvata dal Consiglio Comunale, la decisione di disporre la chiusura pomeridiana di corso Umberto I al traffico veicolare dalle ore 15.00 alle ore 21.00 dal lunedì al venerdì, con chiusura completa solo per il sabato e la domenica. Il segretario del Pd bagherese, Gianni Granata, e il vice segretario Mimmo Meola, affermano che secondo loro aprire al traffico il corso, divenuto piattaforma pedonale del centro storico, non giova agli interessi della comunità bagherese.
“L’istituzione dell’isola pedonale nel centro storico della città ha finora sortito effetti assolutamente positivi sulla salute, sull’ordine pubblico, sul patrimonio ambientale e culturale di Bagheria. La pedonalizzazione del Corso Umberto I, se accompagnata da adeguate politiche di supporto alla viabilità, nonché di efficaci ed opportune politiche di promozione culturale ed economica, può rappresentare, tra l’altro, un’occasione di sviluppo compatibile, che la Città di Bagheria non può e non deve perdere.” Gianni Granata e Mimmo Meola, nel loro comunicato stampa, continuano dicendo che “Il PD bagherese è, altresì, consapevole che la chiusura del Corso Umberto I, deve essere accompagnata dalla concreta realizzazione di adeguati servizi, tra i quali: trasferimenti in navetta per raggiungere l’area pedonale, servizi di pulizia, con la raccolta differenziata porta a porta, servizi di vigilanza, creazione di zone blu e individuazione di parcheggi. Inoltre, riteniamo che al fine di favorire il turismo e riqualificare il tessuto socio-economico si debba valorizzare e rendere maggiormente fruibile il patrimonio storico, artistico e culturale della città di Bagheria”.
Il Partito Democratico bagherese, con la sua compagine assessoriale e consiliare, oltre che con tutti i suoi organi rappresentativi, si impegnerà, infatti, a mantenere l’isola pedonale in corso Umberto I e a realizzare in breve tempo i servizi necessari per una fruizione armoniosa della zona interessata dalla pedonalizzazione, al fine di migliorare i livelli di salubrità, di igiene ambientale e di qualità della vita dei cittadini.
Al di là del colore politico che contraddistingue la fonte della nostra notizia, pensiamo che Bagheria e i suoi cittadini debbano battersi per mantenere l’oasi del centro storico, che incoraggia la mobilità pedonale e l’utilizzo di mezzi alternativi come la bicicletta e favorisce momenti di socialità e aggregazione in spazi storici. Il volume d’affari che, a parere dei commercianti di Corso Umberto I, è diminuito a causa della piattaforma pedonale, dipende probabilmente da fattori esterni e che riguardano il mercato e la crisi economica. Speriamo che la città si mobiliti per difendere l’aria pulita del centro storico, che rischia di tornare irrespirabile a causa dei gas di scarico.
Cosa sceglierà allora Bagheria per il futuro di Corso Umberto I: l’oasi verde o la nube tossica?
Giusy Chiello