CHI SI DIVERTE FACENDO DIVERTIRE SI ARRICCHISCE… E NON POCO

C’è sempre chi ride e chi piange, ma intanto la burocrazia continua a mietere vittime e nessuno la vuole o la sa affrontare.

di Ernesto Bodini (giornalista e divulgatore di tematiche sociali)

Ci sono programmi editoriali, in particolare televisivi che, per effetto di un indice di telespettatori assai elevato, sono fonte di lautissimi guadagni elargiti ai conduttori. Si parla di cifre a sei zeri, e magari con contratti biennali o quadriennali. Fra questi, sempre più in auge l’arcinoto programma TV “Che tempo che fa” (il cui lessico, anche se voluto, lascia a desiderare: analfabetismo di ritorno docet!) partito dalla Rai e ora confluito al Gruppo Discovery Canale 9, sempre condotto da Fabio Fazio e dalla sua inseparabile spalla (eternamente “claudicante”) Luciana Littizzetto. Certo, comprendono programmi di attualità che fanno riflettere, ma ben contornati da gag e battute ironiche con qualche velo che va oltre… senza immaginazione; e per questo i milioni di “fedelissimi” compiaciuti da tanto sciorinare di ilarità, sono ben contenti, sia pur indirettamente, che i loro beniamini incrementino il proprio conto in banca. Per certi versi a “rincarare” la dose ci ha pensato una lettrice del Corriere della Sera del 6/11 u.s. che ha scritto: «Trovo sconcertante che la TV di Stato regali ogni sera decine o centinaia di migliaia di euro a persone che partecipano a un gioco “I pacchi”, basato solo sulla fortuna». Ma di tutti i programmi televisivi analoghi, sia proprio perché in parte relativi alla attualità, mai nessuno ha pensato ad essere più utile alla collettività proponendo, ad esempio, un programma dedicato alla burocrazia: che cos’è, da quando e perché esiste, come affrontarla e possibilmente come alienarla dal nostro Paese. E anche se i suddetti ed altri loro colleghi (altrettanto ben pagati) si volessero cimentare in questa “impresa” (non certo sarebbero  d’accordo gli editori), sicuramente non saprebbero da dove cominciare; del resto non sono certo loro i “templari” votati in tal senso. A mio avviso, in Italia se questo è il sistema, ossia quello di mantenere il popolo nell’ignoranza e lontano dalle più opportune attenzioni, accontentandolo alla moda degli antichi romani: “panem et circenses”, non si può pretendere di risalire la china, e a riguardo non c’è politico che tenga. Ma tant’è. Come tutti ben sanno, ormai, personalmente non sono mai stato e non sono un venale: ho sempre scritto prevalentemente a titolo gratuito, ancora tutt’oggi, e nessuno mi ha mai chiesto di contribuire per affrontare il problema burocrazia (del quale mi occupo da un trentennio), sia pur a titolo non profit. Evidentemente l’italiano medio preferisce divertirsi arricchendo chi lo fa divertire, piuttosto che invocare (ripeto, a titolo gratuito) chi può aiutarlo ad affrontare il vero “cancro” dell’Italia. In buona sintesi, a tutti costoro che applaudono questi milionari (il cui ruolo non crea loro spossatezza”, tanto che non si è mai visto un comico sudare dalla fatica), dico: non lamentatevi se non riuscite ad ottenere una prestazione sanitaria dal SSN in tempo utile, come pure il rispetto di altri diritti, o se per una lieve e innocente sbadataggine nel compilare la denuncia dei redditi lo Stato vi penalizza magari con multa sproporzionata, od ancor peggio se rischiate (magari per una omonimia) di essere inquisiti e far parte della popolazione detenuta da innocente! E non aggiungo altro, giacché i drammi della vita e quelli causati dalla burocrazia sono infiniti e spesso anche molto spiacevoli. In sub-ordine, potreste tentare di farvi aiutare dai vostri beniamini che intrattenendovi con le loro divertenti performance vi “distolgono” da queste preoccupazioni… ma di certo non risolvono i vostri problemi. Auguri!

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