Chissà Perché Tanto Parlare e Poco Ben Agire contro la Burocrazia
Inerzia, ignoranza e incoerenza favoriscono e mantengono il “cancro” dell’Italia
di Ernesto Bodini (giornalista e opinionista)
Per gli italiani (ma anche europei di altri Stati) fuori dal contesto politico attivo, quindi la massa, non c’è requiem: continuamente disturbati e offesi dai loro rappresentanti infedeli che hanno scelto la politica attiva dagli infiniti discorsi retorici e che, di tanto in tanto, scivolano sulla classica buccia di banana. Infatti, si vanno sommando scandali e azioni di malaffare a vario titolo ad opera di chi ha scelto (per vocazione?) di fare politica: per il bene comune o per il bene proprio? Chissà perché questa dedizione. Chissà perché tradire i propri elettori. Chissà perché non votarsi ad opere umanitarie. E visto che il male peggiore in Italia è la famigerata burocrazia, chissà perché non dedicarsi a combatterla…, sarebbe la migliore politica da mettere in pratica. Quest’ultimo suggerimento non è una provocazione perché non rimuovere la burocrazia, pur lamentandone l’esistenza, paradossalmente fa comodo ai politici, anche ai più ingenui; inoltre comporterebbe una certa determinazione che nessun politico possiede. In realtà affrontare ed abbattere un nemico come la burocrazia può essere più semplice di quanto si creda, il più delle volte si tratterebbe di agire secondo i dettami della legge, della democrazia e della razionalità; ma evidentemente dedicarvisi è molto meno popolare e non identifica necessariamente l’appartenenza ad una cordata politica che prevede altri interessi… La burocrazia la si può quanto meno decongestionare senza alcun condizionamento politico o di partito, in virtù del fatto che il “nemico” sostanzialmente è il burocrate in quanto persona, alla quale si può imporre l’esercizio del suo dovere e, come vado ripetendo da tempo, con leggi alla mano ed esposti a mezzo raccomandata (A/R) con diritto di riscontro entro 30 giorni. In caso di rifiuto ingiustificato la denucia per omissione è d’ufficio (art. 328 del C.P.). Personalmente in più occasioni ho affrontato per me e per terzi diverse ostacoli burocratici, e in quei casi sono state sufficienti le Raccomandate dimostrando le ragioni in essere nei confronti della P.A. Ma chissà perché nessuno intende attivarsi in tal senso. Si immagini, ad esempio, se molte P.A. ricevessero una moltitudine di raccomandate (individuali) da protocollare da parte di qualche migliaio di cittadini, ai quali dare riscontro individualmente. È un fatto che nella storia dell’Italia repubblicana non è mai avvenuto, e chissà perché!
A questo riguardo va ricordato che la P.A. si rivolge al cittadino sempre per iscritto, mentre quest’ultimo non fa quasi mai altrettanto se non costretto dalle procedure. Quanto vado affermando fa parte della mia esperienza che in più occasioni ho divulgato, ma chissà perché non c’è mai stata alcuna ricezione e nemmeno una semplice curiosità per saperne di più. Eppure tutti si lamentano delle non rare inadempienze da parte della P.A., ma non reagiscono come dovrebbero se non informando i mass media che, detto per inciso, non risolvono il loro problema. Mi rendo conto che essere dei paladini in Italia è praticamente tempo perso (ma non inutile), e l’assurdo è che non ho mai conosciuto alcun movimento associativo e di volontariato dedito esclusivamente ad aiutare il prossimo per superare gli ostacoli della burocrazia, e rivendicare un diritto con le procedure del caso. Chissà perché! E un fatto è certo: finché vizi e difetti della burocrazia responsabili di inadempienze e ingiustizie saranno oggetto di lettere ai giornali o di manifestazioni di piazza, la burocrazia continuerà ad essere una piovra con i suoi tentacoli, stritolando il cittadino che non riuscirà mai a liberarsi trascinandolo nei suoi meandri più profondi. Insomma, ancora una volta è utile ricordare quanto affermava Alessandro Manzoni: «Noi uomini siamo in genere fatti così: ci rivoltiamo sdegnati contro i mali mezzani, e ci curviamo in silenzio sotto gli estremi». Chissà perché dover rammentare questa ancestrale realtà; forse il perché sta nella realtà dei fatti, tanto più reali, ricorrenti e deleteri… oggi più di ieri. E chissà perché nessuno si occupa di antiburocrazia!