Concluso con successo il “Pellegrinaggio Artusiano” nella Terra del Dolcetto
In archivio il “Pellegrinaggio Artusiano” 2013: 100 km a piedi, dalle Langhe del Dogliani alla Biblioteca di Marmora, nel segno della solidarietà e di Clavesana.
Si è concluso con successo, tra esaltazione e intemperie, il “cammino” dedicato a Pellegrino Artusi che, in 4 tappe e 100 km, ha portato a piedi un gruppo di giornalisti da Monforte a Marmora, attraverso la terra del Dolcetto.
Cento km per quattro giorni di marcia, otto giornalisti-camminatori, due cene artusiane a base di piatti tradizionali di Langa, blog e relativi social network aggiornati in diretta minuto per minuto e seguiti da migliaia di curiosi, tremila metri di dislivello complessivo, sessantamila libri, un eremita, cento bottiglie di Dogliani di Clavesana stappate e trecentocinquanta soci-viticoltori che, virtualmente, hanno accompagnato il manipolo di coraggiosi escursionisti durante il cammino. Un cammino che non si è arrestato neppure nel giorno della neve che li ha colti nell’assalto a Morinesio, a 1450 metri slm, dopo 27 km di salita con punte del 15%, quando perfino la tappa del Giro d’Italia veniva interrotta.
Sono questi i numeri del secondo “Pellegrinaggio Artusiano”, che dal 16 al 19 maggio scorsi, con il sostegno morale e materiale di Clavesana, il più grande produttore di Dolcetto e di Dogliani docg, ha condotto il gruppo (i fiorentini Marco Peroni, Tommaso Chimenti e Marco Sodini, le romane Serena Guidobaldi e Rosanna Ferraro, il trentino Pier Orler, il senese Stefano Tesi e i due “aggregati” torinesi Riccardo Carnovalini e Anna Rastello) da Monforte d’Alba alla Biblioteca di Marmora, in Val Maira, dove ognuno dei pellegrini ha portato simbolicamente in dono al fondatore, l’eremita benedettino Sergio De Piccoli, un libro e una bottiglia di Dogliani di Clavesana.
L’enogastronomia è stata ovviamente il fil rouge dell’iniziativa e ha visto momenti conviviali a base di specialità “artusiane” della Langa Doglianese – la prima, il 16 maggio, alla scuola elementare delle Surie e la seconda, il giorno successivo, al monastero di San Biagio – in cui pellegrini ed esperti enogastronomici delle Langhe si sono scambiati pareri ed esperienze. La tappa di Marmora si è invece conclusa con una “bisteccata” di carne di fassona.
“L’idea di sostenere un’iniziativa come il “pellegrinaggio artusiano” – dice il direttore di Clavesana, Anna Bracco – ci è piaciuta subito, sia per la sua missione al tempo stesso di solidarietà e di approfondimento sui temi del cibo e del vino della nostra terra, sia per la sua intrinseca originalità. Un’originalità in cui anche Clavesana si rispecchia, a conferma del nostro ruolo non solo di produttori, ma di perpetuatori delle tradizioni e dei valori del territorio”
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