Conti correnti, si preannuncia un caldo 2017
Sono molte le novità che interesseranno il mondo dei conti correnti a partire dal 2017, anno in cui le indagini del fisco ad opera della Agenzia delle Entrate dovrebbero diventare ancora più attente e frequenti.
Analizziamo quindi cosa cambia e cosa resta immutato, alla luce dei contributi reperiti da affarimiei.biz e confrontaconti, e quali possono essere gli impatti di questa riforma su un cittadino comune nella vita di tutti i giorni.
Tra le novità, ne evidenziamo una legata ai prelievi da conto corrente, siano essi effettuati allo sportello o presso la cassa automatica a ciclo continuo.
Il nuovo decreto fiscale fissa dei tetti massimi di prelievo, pari a mille euro in un giorno, o 5.000 euro in un mese, superati i quali l’agenzia delle entrate potrebbe ipotizzare l’esercizio di attivià in nero.
Tale ipotesi, comporta l’obbligo a carico del contribuente di escludere tale reato mostrando provenienza e destinazione della cifra stessa. Il consiglio, chiaramente, è quello di tenere traccia dei vari movimenti, così da essere pronti in caso di possibili accertamenti.
Questa norma, contenuta dell’articolo 7, è molto chiara e prevede una vera e propria sanzione che a differenza di quanto avvenuto in passato potrebbe interessare non più solo commercianti ed imprenditori, ma anche singoli contribuenti che potrebbero trovarsi colpiti da un recupero a tassazione su quel reddito considerato abiguo.
Alcune perplessità sono state espresse sul tema, dal momento che quanto appena assunto potrebbe contrastare con il limite legato alle operazioni eseguibili in contanti, limite al momento fissati in 3 mila euro.
Parallelamente, si registra un calo nei costi del conto corrente. Nel 2015, stando alle stime di Bankitalia, il costo di un conto corrente era pari a 76.5 euro, quasi 6 euro in meno rispetto all’anno precedente e questo trend sembra essere ancora valido.
La convenienza è legata soprattutto ai contratti più recenti, quelli a tassi agevolati volti ad attirare la nuova clientela e quelli sottoscritti online che diminuendo i costi necessari per la gestione permettono un abbattimento dei costi per il cliente stesso.
Ai costi prettamente bancari si aggiungono quelli legati all’imposta di bollo. Tale imposta, nel caso dei conto corrente, è pari a 34.20 euro per individui e 100 euro per società, viene applicata a conti corrente o depositi che superano i 5000 euro di giacenza media.
L’importo di fatto viene trattenuto direttamente dalla banca con cadenza trimestrale o mensile. Nel primo caso l’importo trattenuto sarà pari a 8.55 euro, nel secondo a 2.85 euro al mese.
Si è esentati dal pagamento del bollo in caso di estratti conto o libretti con giacenza media annua inferiore ai 5.000 euro, conti con giacenza pari a 10 o in rosso, conti intestati a soggetti con ISEE inferiore a 7.500 euro, conti che gestiscono o movimentano moneta elettronica.
Angelo Vargiu