Corleone: pomodori e felicità

I ragazzi toscani volontari nei campi confiscati alla mafia, partecipanti  progetto”Liberarci dalle spine” ci scrivono:

Carissimi, è passata una settimana da quando siamo arrivati a Corleone e tra campi e incontri posso dire che è davvero volata.  Oggi, dopo la consueta mattinata passata nel campo di Drago a raccogliere pomodori (superata la soglia di 130 casse), siamo tornati per il pranzo arrivato anche se con un po’ di ritardo.. stupendo: insalata di riso, “wustele” e patate fritte.. Nel pomeriggio, a seguito di un breve riposino, è avvenuta la verifica di metà campo, dove si è parlato di ciò che abbiamo fatto durante la settimana con impressioni personali. Una volta finita la verifica abbiamo salutato Rita e Alessandra che con tanto dispiacere sono dovute rientrare a casa (noooo a ma “carusaaaa”!! Mi ha lasciato solo.. e mò come faccio? Ritaaaa dove seii?!?!?). Come da programma abbiamo deciso di fare un giro della città scoprendo le sue bellezze paesaggistiche e non solo… Monastero (con centro di cura per anziani, dove lì abbiamo lasciato zia Giulia per un ristoro) Cascate con fichi annessi (niente acqua però e mani appicichicce) Torre Saracena + croce con tramonto dominante la vallata dove è immersa la città di Corleone. Ma una volta giunti a casa una brutta notizia ci giunge alle orecchie: Loretta, la cuoca senese, ha avuto un infortunio ed è stata ricoverata a Palermo… Tranquilli si rimetterà! Forza Loretta! Dopo cena, ha cominciato a girare una voce tra i volontari… non aprite quella porta! (sgommata). Per concludere un bel giretto in villa con spettacolo in siciliano e amaro Don Corleone. E con un frollino in mano vi auguriamo una buona notte ragazzi.

Peppe e Giulia.

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