Dalla gita sociale alla “visita di istruzione” guidata
Riceviamo e pubblichiamo:
Come associazione dei trapiantati Prometeo Aitf Onlus ogni anno organizziamo una gita aperta ai soci e ai loro familiari, che di solito consiste nel trovare una bella località da raggiungere con un bus di G.T., dove pranzare e poi tornate la sera a Cagliari. Sin dalla prima gita abbiamo privilegiato gli interessi turistico-culturali, visitando siti archeologici e/o musei che abbiamo ritenuto importanti per accrescere il livello delle conoscenze di ognuno di noi.
VISITA PIANIFICATA PER TEMPO
Quest’anno, l’anno dei Giganti di “Monte Prama”, dopo i tanti richiami sulla stampa sarda e nazionale, abbiamo pianificato la “gita” – che ormai potremo meglio chiamare come fanno le scuole “visita di istruzione” – chiedendo un consiglio per l’itinerario a un guida turistica professionista, Maria Antonietta Marras Stori (una cara amica che opera anche come volontaria con Emergency). Abbiamo poi chiuso il cerchio con l’ausilio di un amico archeologo, il monserratino Riccardo Locci, figlio di Franco e Silvana, amici di vecchia data e già vicini alla Prometeo.
Non voglio dire che abbiamo scoperto l’acqua calda, ma vi assicuro che fare una “visita d’Istruzione” avendo al fianco un archeologo, che parla con un naturalezza incredibile di fatti, uomini e cose di migliaia di anni fa – quindi della nostra storia – come se fossero cronaca di questi giorni, è veramente bello e avvincente.
Vedere un oggetto in un museo, quello di Cabras, e riuscire a collocarlo nel tempo e nello spazio, vi assicuro che rende la cosa unica e ti fa sentire un po’ più vicino ai luoghi in cui questi oggetti venivano costruiti o usati.
NÉ INDIANA JONES MA NEANCHE BRAMBILLA IN VACANZA
Certo nessuno di noi si è sentito Indiana Jones ma neanche Brambilla in vacanza che non ha la più pallida idea di quello che sta vedendo.
Avevamo con noi alcuni bambini che, a parte un piccolino di tre anni che avrebbe preferito i grandi spazi in campagna, guardavano stupiti e ascoltavano assorti … ma ancora più stupiti e assorti erano i nonni che li accompagnavano.
I GIGANTI FRUTTO DI UNA CIVILTA’ MATURA DI SCAMBI E COMMERCI
Dopo i nostri Giganti di “Monte Prama”, di 1.800 anni prima di Cristo, segno di una grande civiltà e di scambi e commerci con tanti popoli del Mediterraneo, siamo andati alla bellissima bianca spiaggia dei chicchi di riso de Is Arutas.
Uno spettacolo della natura da tenere così com’è. Libera e pulita.
PRANZO A “LA TA” DI ORISTANO
Con il grande bus guidato da un ottimo pilota, siamo arrivati al ristorante “LaTa”, vicino alla chiesa del Rimedio, gestito da un amico trapiantato Massimo Sergi , che ad un prezzo modico ci ha preparato un buon pranzo dove la fregola l’ha fatta da padrona.
Mentre pranzavamo, per tre ore di seguito acqua a catinelle, ma tanta, tanta, tanta, da ingraziarsi con un triduo la Coldiretti di Arborea.
Poi, guarda caso, come abbiamo finito, il cielo si è aperto e via per Tharros, felici di non aver preso una goccia d’acqua. In più, arrivati alle rovine della città, è uscito il sole.
Qui è cominciata più che la visita la “lezione” del nostro archeologo, che è durata per ben due ore con tutte le spiegazioni sul sito, sui vari abitanti, sulla sua distruzione e la sua ricostruzione da parte dei romani, dopo aver sepolto l’esistente con una colata di 2 mt di terra di riporto.
La cosa più dolorosa è stato sentire del falso delle due colonne e scoprire che è autentico solo il capitello (non ricordo se di ordine dorico o corinzio, ma propendo per il corinzio, dopo averne disegnato tanti nel 1972 per l’esame di disegno ad Ingegneria, mai finita).
Comunque colpisce molto che una civiltà come quella romana, duemila anni fa aveva ingegneri che realizzavano strade, fogne, cisterne per acqua, terme, anfiteatri e grandi luoghi di culto.
Una persona commentava: ” Ed ora ci sono i barbari al governo”.
Chiaramente non era riferito a Renzi, ma al governo italiano in generale in maniera trasversale.
Quando siamo usciti da Tharros con Riccardo ci siamo seduti tutti sui banchi della chiesa paleocristiana di San Giovanni e abbiamo capito che eravamo seduti su una delle più antiche chiese della Sardegna, costruita su un sito religioso ancora più antico.
Nell’andare via verso il bus ho avuto il piacere di incontrare una cara amica di Cabras, la Murgia come l’hanno chiamata i giornali sardi, Michela come io la chiamo da quando ho avuto il piacere di conoscerla e di leggerla nei suoi scritti. L’ho trovata serena, fisicamente in forma in jeans sbarazzini…a lei faccio cari auguri.
Concludendo, una bella gita conclusa con un arrivederci e con un grande applauso dei partecipanti al nostro archeologo e all’autista del bus.
Giuseppe Argiolas
Presidente Prometeo Aitf Onlus