L’angolo della poesia: “Danza sull’Arno” di Mariapia Crisafulli
Ritroviamo oggi la giovane e talentuosa poetessa Mariapia Crisafulli, che già ci ha allietati con “Mattina di primavera” e “Il paese di fronte al mare”.
Prima di lasciarvi alla lettura dei suoi versi, vi ricordiamo che partecipare al nostro Angolo dovete inviarci le vostre poesie a info@ilmiogiornale.org, accompagnate da una vostra breve autobiografia.
Danza sull’Arno
Su questa riva,
emblematica sponda di umori solitari,
mi ritrovo ad ascoltare un dolce canto,
melanconico stralcio di poesia.
È quasi notte,
l’Arno scivola lento,
intonando note al mio orecchio sconosciute,
surreali arpeggi
che solo l’acqua sembra ricordare.
Alzo gli occhi,
ammiro il cielo
e m’accorgo che anche le stelle danzano,
perfino gli alberi sembrano applaudire:
la natura si risveglia, fa sentire forte la sua voce,
insegna agli uomini il segreto per sognare.
Ed io, lì,
nell’incantevole alchimia di quello strano mondo,
trovavo pace negli abissi del mio cuore.
“Surreali arpeggi”, “ammiro il cielo”, “trovavo pace negli abissi del mio cuore”
Tre passaggi di un percorso verso la catarsi. Quando si riesce ad alzare gli occhi verso il cielo e trovare pace in noi stessi, pur con grande fatica e struggimento, allora si diventa Fenici alate che esplorano i mondi sconosciuti del proprio essere e ne traggono vigore per non fermare i loro passi davanti a muri che sembrano invalicabili.
Ciao, Mariapia, mi immedesimo nei tuoi bellissimi versi.
Un saluto.
Lucia