DENARO, SESSO E POTERE LE POTENTI ARMI DELL’UOMO

Una triade che unitamente a religioni e culture diverse, da sempre ostacola la civile convivenza…

di Ernesto Bodini (giornalista e divulgatore di tematiche sociali)

Ci sono situazioni nella vita che per una serie di circostanze, volute o meno, molti esseri umani ne sono coinvolti, sia come parte attiva che passiva; ossia, chi agisce contro i propri simili e chi subisce. Poiché gli eventi che vedono le parti opposte fra loro: “pro Caino e pro Abele” non si estingueranno mai, c’é da ipotizzare che tale realtà sia da riconnettersi alle origini dell’esistenza umana, e questo vale anche per le malattie che colpiscono qualunque essere umano, come anche gli eventi causati dalla Natura, spesso “sollecitati” dall’uomo stesso. Ma soprattutto se prendiamo ad esempio tutte quelle persone (maggiorenni e minorenni) che commettono lesioni e omicidi, e più estensivamente il riferimento è ai conflitti bellici, e anche se contrastati da chi di dovere, c’é comunque da preoccuparsi non poco a fronte del costante incremento quotidiano dei casi, e la preoccupazione riguarda in particolare le ultime e successive giovani generazioni, le cui prospettive di vita sono tutt’altro che rosee. Anche se gli Enti preposti hanno il dovere sia di prevenire che sopprimere, l’escalation dei disumani eventi sembra proprio essere incontenibile, ma nonostante ciò a me sembra che la gran parte delle persone sia relativamente preoccupata. Una sorta di “passività sociale” e, tanto per fare un breve elenco, si verifichino ogni giorno: aggressioni, omicidi, infortuni e decessi sul lavoro, truffe, raggiri, furti, evasioni, ma anche dissapori per incomprensioni, emigrazioni al prezzo di perdita di vite umane, sfruttamenti ma anche dissapori per incapacità o rifiuto di relazionare, e non meno importanti i reati contro il patrimonio, etc. A parte poche isole felici, non ci si vuole bene proprio perché dominati dal progresso sempre più impellente e aggressivo, la cui gerarchia è la nota ancestrale triade: denaro, sesso e potere sempre più ingravescente. Inoltre, io credo che l’unione tra diverse popolazioni non costituisce una buona convivenza, perché i problemi sorgono a causa delle diverse religioni, culture, le diverse lingue, e i diversi usi e costumi. Fanno eccezione gli eremiti, la cui scelta di allontanarsi dal mondo civile è quasi sempre voluta, spontanea e quindi cosciente, e ovviamente non saranno mai toccati dalle aberrazioni dei loro simili. Una scelta che a mio parere non significa menefreghismo, ma un maggior desiderio-necessità di essere liberi fisicamente e spiritualmente: massimo rispetto garantito per se stessi e per il prossimo, e non è da escludere che a suo tempo abbiano anch’essi contribuito al bene comune. Ma l’umanità è costituita da circa 9 miliardi di persone e proprio perché sono impensabili comprensione e convivenza pacifica, ogni Paese dovrebbe sforzarsi maggiormente per far comprendere che il mondo appartiene a tutti ma nello stesso tempo non è di proprietà di nessuno, men che meno ciascuno/a è proprietà dell’altro/a. Siamo giunti e giungiamo tutti su questo pianeta per volere di un “Qualcuno”, la cui denominazione è soggettiva ma l’entità è sempre la stessa ed unica. Mi rendo conto di dire cose scontate, e poiché l’evoluzione dei tempi ci ha portato e ci porta sempre più alla deriva, non è da sottovalutare una parziale (sia pur lenta) estinzione dell’Essere umano, tant’è che nei Paesi più progrediti il tasso di natalità è in discesa con l’inevitabile scarso ricambio generazionale,  nel contempo la popolazione invecchia sempre di più e parte della quale è abbandonata a se stessa…

Mi permetto di fare queste considerazioni anche per il fatto che è oltremodo penoso che si spenda ogni minuto  della propria vita con una infinità di parole e scritti su questi ed altri problemi, ma senza quel necessario approfondimento mirato a suggerimenti concreti: ognuno dice quello che pensa ma quasi sempre con un indirizzo politico più o meno ben preciso ma estremamente disomogeneo… tutti vogliono la pace ma nessuno è in grado di garantirla! E quando qualcuno cita episodi di saggezza dei nostri avi più illuminati (filosofi, pensatori e scienziati, scrittori), li scomoda ma ben difficilmente si prodiga per prenderne esempio… Ed è pur vero che gli illuminati hanno vissuto in epoche in cui il progresso in ogni ambito era impensabile, o quasi, ma è altrettanto vero che continuiamo a bearci del loro sapere ma che, a conti fatti, ben si distanzia dal nostro saper acquisire. Un’ultima osservazione: se potessi vestire i panni del Pontefice, anziché ribadire gli stessi retorici concetti, a tutti coloro che sono comandati per combattere, direi: «Da oggi in poi se volete bene al prossimo depositate per terra le armi che vi hanno dato, e vedrete che i despoti saranno di conseguenza isolati. Del resto nessuno è obbligato ad uccidere, ma tutti abbiamo il diritto-dovere di vivere… senza armi!». Forse verrei giudicato un utopista o addirittura un idealista-visionario, ma non si può negare che sono proprio le armi (ed altre debolezze umane come la triade su citata) a rafforzare un potere distruttivo.

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