Donazioni e trapianti nel 2013: stabilità del sistema con prospettive di incremento
Un mese fa abbiamo commentato i dati su trapianti e donazioni registrati in Sardegna nel 2013; oggi, invece, vi proponiamo un’analisi dettagliata dei dati nazionali.
di Ernesto Bodini
(giornalista scientifico)
Secondo il Centro Nazionale Trapianti (CNT) l’attività di donazione e trapianto di organi a scopo terapeutico nel 2013 è rimasta stabile. Le lievi oscillazioni sia in fatto di donazioni che di trapianti sono un segnale di stabilità positiva, nonostante le difficoltà sia dal punto di vista organizzativo che strutturale del Sistema sanitario italiano. Stando alle cifre del Sistema Informativo Trapianti (SIT) nel 2013 i donatori utilizzati sono stati 1.102 a fronte di 2.270 decessi con accertamento di morte cerebrale, condizione necessaria (come è noto) perché si possa avviare il percorso che porta al prelievo degli organi e alla donazione. Inoltre l’età media dei donatori è di 63 anni, la più alta in Europa. Le ragioni del divario tra il numero di accertamenti eseguiti e donatori utilizzati sono molteplici, e non possono essere riconducibili solo alle opposizioni che, per il 2013, si sono attestate al 29,6%. Tra i principali fattori di interruzione del processo di donazione è da rilevare la non idoneità clinica del potenziale donatore, a causa di controindicazioni cliniche al trapianto, e ciò sta a dimostrare l’elevato livello di sicurezza raggiunto dal sistema italiano. Sempre lo scorso anno sono stati sottoposti a trapianto 2.841 pazienti, dato in leggera flessione rispetto al 2012 (2.092); nel dettaglio: 1.501 trapianti di rene, 998 di fegato, 219 di cuore, 141 di polmone e 58 di pancreas.
I dati sono diversificati per organo: i trapianti di cuore e di rene sono leggermente diminuiti rispetto al 2012; i trapianti di cuore, nel 2013, sono stati 219 rispetto ai 231 del 2012, e tale diminuzione è data anche alla luce del crescente utilizzo dei Vad (Ventricular Assist Device), soluzioni “ponte” al trapianto o terapia definitiva. I trapianti di rene lo scorso anno sono stati 1.501 rispetto ai 1.589 del 2012, ma si registra un aumento del trapianto di rene da donatore vivente (210 nel 2013, rispetto ai 189 del 2012). In evidente crescita il trapianto di polmone e quello di fegato, nel 2013 rispettivamente sono stati trapiantati 30 e 12 pazienti in più rispetto al 2012. Stabili anche le liste di attesa: i pazienti iscritti in lista sono attualmente 8.828 come lo scorso anno, dato che conferma la sostanziale stabilità del sistema. La maggior parte di questi pazienti sono in lista d’attesa per ricevere un trapianto di rene (6.707); rispetto agli organi, al paziente è offerta la possibilità di iscriversi in più liste di attesa per il rene. L’analisi dei flussi di lista dal 1/1/2012 al 31/12/2013 per organo (rene, fegato, cuore, polmone e pancreas) indica due dati incoraggianti: è aumentata la sopravvivenza dei pazienti in lista di attesa per il fegato e il cuore, ed elevata è la percentuale di successo che riguarda tutti gli organi. I pazienti che escono dalle liste con un trapianto sono tra il 70% e l’80%; un indice che dimostra un’ampia opportunità di ricevere un trapianto.
In buona sostanza il quadro generale dell’attività è stabile, ma alcuni indici positivi dimostrano la dinamicità del sistema trapiantologico italiano e la sua capacità di evolversi rispondendo al meglio alle esigenze di assistenza dei pazienti. Per quanto riguarda i dati preliminari del 2014 sembrano indicare una discreta ripresa del sistema, e questo per l’aumento del numero di accertamenti di morte e dei donatori rilevati in questi primi mesi dell’anno.