L’angolo della poesia: “E lucevan le stelle” di Mariapia Crisafulli
Ci ritroviamo oggi con piacere in compagnia di Mariapia Crisafulli. Questa volta l’estro della giovane poetessa ci porta all’opera, con una sua lettura della “Tosca” di Puccini.
Prima di lasciarvi alla lettura dei suoi versi, vi ricordiamo che anche voi potete mandarci le vostre poesie a info@ilmiogiornale.org
E lucevan le stelle
E lucevan le stelle,
romanza di quella Tosca Pucciniana,
lucevan ora in una notte sazia di parole.
Su tristi note,
intonando una struggente cantilena,
danzava quell’amante,
implorando un cielo
che di lui non ne voleva più sapere.
E lucevan le stelle,
omaggiando l’antica torre di materna compassione,
mescolandosi alle lacrime
di chi sa di dover morire,
di chi ritrova nel sol nascente la sua imminente fine
e, impotente,
si concede ad una notte che sembra non voler passare.
Dalla rocca, riecheggiano urla solitarie,
quell’amante cantava ancora la sua malinconia,
amaro sentimento
onnipresente da quando lei se ne andò via,
senza rimpianto né rumore.
E lucevan le stelle,
ignare, gli diedero luce fino all’alba,
fino a che il sole gli consegnò il frastuono della vita,
l’armonia del giorno che egli non riusciva più ad avere,
facendolo così morire di spietata nostalgia.
Sono solo parole… solo parole… parole… dice una nota canzone!
Ma quelle di Mariapia non sono soltanto parole, scritte tanto per riempire un foglio bianco di scarabocchi. Esse sono zampilli dell’animo che si fanno segno grafico; emozioni che salgono alla luce e prendono forma in un componimento poetico mentre la nostalgia si fa inesorabile e spietata nel ricordare un amore perduto ed anche nel suo cielo lucean le stelle!
Puccini…meraviglioso!
Tosca… Turandot… Boeme… ho visto le rappresentazioni a Torre del Lago! Non so dire l’emozione profonda durante l’esecuzione delle romanze! Mi sembrava quasi essere parte della scena!
Quale modo migliore per trascorre in serenità questa giornata, se non leggere una bella poesia?
Quindi serena domenica a tutti e a presto. Un grazie a Mariapia.
ciao, Lucia