Fase di attività intensa al Mugello, i piloti si alternano in pista
Il Porsche Club Suisse, l’Elf Civ, il Campionato Italiano Velocità di motociclismo e ovviamente la MotoGp: questi sono solo alcuni degli appuntamenti che si sono alternati nelle ultime settimane sull’asfalto del Mugello, che si conferma come uno dei tracciati più interessanti del panorama italiano, e non solo.
L’esperienza di Webber. Per avere idea dell’importanza della pista basta citare le parole di Mark Webber: l’ex pilota australiano, che ha chiuso nel 2013 una brillante carriera in F1 (con tre terzi posti nella classifica finale del mondiale, nove vittorie, 42 podi e 13 pole position in 217 Gp a cui ha partecipato), è stato infatti tra i protagonisti della sessione collettiva di prove Formula 1 nell’anno 2012 ospitate proprio a Mugello.
Meglio il Mugello di Abu Dhabi. In quell’occasione, quasi tutti i piloti impegnati nel test valutarono con parole di soddisfazione (e un pizzico di stupore) la bellezza e la difficoltà del tracciato toscano, ma fu proprio Webber a sintetizzare l’esperienza con una frase a dir poco entusiastica, quasi uno “spot” per la pista: “In termini di soddisfazione, 10 giri sull’asciutto al Mugello valgono quanto 1000 ad Abu Dhabi”, scrisse l’australiano sul suo profilo ufficiale Twitter.
Una pista fantastica. Nelle interviste successive, poi, Webber arrivò anche a motivare meglio il suo pensiero, definendo il tracciato “fantastico”, perché “è molto difficile per il pilota ed è molto veloce”, esprimendo poi la speranza di vedere la pista all’interno del calendario ufficiale, chiudendo il ragionamento con un “non so se in futuro ci correremo, ma mai dire mai”.
Verificare le parole di Webber. Al momento, non sembrano esserci le condizioni per “accontentare” Webber e gli altri aficionados al Mugello, e la pista viene piuttosto utilizzata per le competizioni di motociclismo a vari livelli, come abbiamo detto più su; per chi preferisce il rombo dei motori potenti e le quattro ruote, però, esiste anche una interessante possibilità per trasformarsi da spettatore in guida. La società Rse Italia propone infatti un pacchetto per guidare una supercar come Ferrari o Lamborghini al circuito del Mugello, seguendo le orme di Webber e soci.
Il disegno del Mugello. Proprio la Ferrari è diventata, ormai 30 anni fa, proprietaria dell’impianto, che negli anni successivi è stato poi oggetto di profonde opere di ristrutturazione e di aggiornamenti continui, che non hanno però mai interessato il disegno del tracciato, rimasto inalterato per il piacere dei piloti rispetto a quello originario del 1972. E così, ancora oggi la pista del Mugello si caratterizza per i forti cambi di pendenza e per le curve molto veloci, per giunta cieche e impegnative, tra cui vanno segnalate soprattutto quelle chiamate Arrabbiata 1 e Arrabbiata 2. Molto impegnativa anche la Casanova-Savelli, che è una chicane prima a destra e poi sinistra in discesa, che si rivela fondamentale per riuscire a segnare un buon tempo sul giro, mentre la curva San Donato, la prima del tracciato, arriva proprio alla fine del rettilineo e mette alla prova la capacità di frenata dei piloti.
I record in pista. Chiudiamo fornendo alcuni dati interessanti sulle prestazioni storiche sul circuito del Mugello in ambito Formula 1; seppur in modo “ufficioso”, il record del tempo sul giro spetta a Rubens Barrichello, che nel febbraio 2004 era sotto contratto con la scuderia del Cavallino Rampante. Nelle prove preparatorie al mondiale di quell’anno (chiuso con il trionfo delle Rosse e l’ultimo titolo di Michael Schumacher), il pilota brasiliano al volante della F2004 (ricordata come una delle Ferrari più performanti di sempre) riuscì a fermare il cronometro a 1’18″704, con una velocità media di 239,911 chilometri orari.