Fichi al cartoccio

Personalmente trovo che, tra tutti i mesi che segnano i cambi di stagione, settembre sia quello più ambiguo, combattuto tra la nostalgia per l’estate – vivace e dinamica – appena finita e la voglia di quell’autunno che sa di casa, fatto di colori inconfondibili, odori pungenti e sapori pieni.

In sintonia con questo spirito, vi propongo una ricetta in cui il caldo e il freddo si sposano a meraviglia, in un ricco incontro di sapori… con grande soddisfazione per il palato ma anche per gli occhi, grazie alla presentazione nei cartocci: insomma, una piccola goduria con cui fare bella figura senza nemmeno faticare!

Ingredienti (per 4 persone):

4 grossi fichi

4 biscotti tipo “Digestive”

4 cucchiaini di miele

4 palline di gelato alla vaniglia (o alla panna o allo yogurt)

cannella

a piacere, scaglie di mandorle tostate

Preparazione:

Preparate 4 fogli di alluminio e collocate al centro di ciascuno prima un biscotto poi un fico pelato e tagliato in 4 spicchi; schiacciate leggermente i fichi e irrorate ognuno con un cucchiaino di miele e una spolverata di cannella; chiudete i cartocci e poneteli in forno per 5 minuti a 180-200°.

Sfornate i cartocci, apriteli e accertatevi che il miele si sia fuso; ultimate adagiando dentro ogni cartoccio una pallina di gelato (se volete, decorata con scaglie di mandorle tostate) e servite.

Buon appetito!

Questa ricetta ha il vantaggio di prestarsi a numerose variazioni.

Una prima idea è quella di sostituire i fichi con le pesche e magari “azzardare” un gelato alla crema.

C’è poi un’alternativa – forse meno scenografica ma altrettanto golosa – ideale per gli amanti dello strudel e dintorni: cuocete in padella una grossa mela tagliata a dadini con un cucchiaio di burro, una manciata di uvetta e una di pinoli, un cucchiaio di zucchero di canna e una spolverata di cannella, sfumando a piacere con un po’ di cognac; nel frattempo, ponete i biscotti al centro di piattini o coppette e, quando le mele saranno ammorbidite, distribuitevele sopra; completate col gelato.

A cura di Silvia Onnis

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