E se il filosofo Amiel avesse ragione?
Un’amica mi ha posto un quesito provocatorio e non privo di spunti sui quali riflettere: ” E se il filosofo Amiel avesse ragione?” Giro a voi la domanda. Di seguito ciò che scriveva Amiel, più di un secolo fa. (F.L.)
“Le masse saranno sempre al di sotto della media. La maggiore età si abbasserà, la barriera del sesso cadrà, e la democrazia arriverà all’assurdo rimettendo la decisione intorno alle cose più grandi ai più incapaci. Sarà la punizione del suo principio astratto dell’uguaglianza, che dispensa l’ignorante di istruirsi, l’imbecille di giudicarsi, il bambino di essere uomo e il delinquente di correggersi. Il diritto pubblico fondato sull’uguaglianza andrà in pezzi a causa delle sue conseguenze. Perché non riconosce la disuguaglianza di valore, di merito, di esperienza, cioè la fatica individuale: culminerà nel trionfo della feccia e dell’appiattimento. L’adorazione delle apparenze si paga.“
(Da: “Frammenti di diario intimo 12 giugno 1871”
Henri Fréderic Amiel filosofo, poeta e critico letterario svizzero (1821 – 1881)