FIRENZE: AL SASCHALL “SONO ROMANO MA NON E’ COLPA MIA”
Parodiando il titolo del suo spettacolo, SONO ROMANO MA NON E’ COLPA MIA, possiamo definire Enrico Brignano, la romanità fatta persona del 2000. In effetti, come Carlo Verdone ha rappresentato Roma e soprattutto i romani negli anni ottanta, adesso il ruolo spetta a Brignano. Ennesimo sold-out al teatro Sachall di Firenze, con uno show fuori da ogni schema, anche solo per la durata, visto che rasenta le tre ore. Il comico riesce alla grande a tenere in mano lo spettacolo, catalizzando su di se l’attenzione del pubblico in sala. Lo spettacolo si divide in due atti: il primo dedicato a Roma e soprattutto ai romani borgatari ed alla loro romanità espressa in tutti gli eccessi possibili, ci sono un paio di monologhi che l’artista ha già presentato, (il martedi in prima serata su Canale 5 a Zelig ma non per questo meno interessanti degli altri), la seconda parte, parla delle code interminabili sul raccordo anulare e soprattutto delle miriadi di manifestazioni, che si svolgono durante l’anno a Roma e che notoriamente fermano il traffico in centro ed in periferia.
Brignano oramai è un grande artista a 360° visto, che canta canzoni (romane) di Lando fiorini o Gabriella Ferri, accompagnato da un piccola orchestrina, guidata dal maestro Mario Capranica, amichevolmente presentata come la Band della Magliana (visto dice lui che i componenti vengono dal quartiere della famigerata banda). Nel contesto è uno show che dà voce a sentimenti ed emozioni. Brignano riflette ad alta voce, dà corpo ai ricordi di famiglia ma di una famiglia allargata, che risalendo di nonno in nonno, arriva fino a nonno Romolo, primo re di Roma. Nei suoi esilaranti monologhi, lArtista, mette alla berlina vizi e virtù degli uomini di oggi, dalle paure alle manie che ciascuno serba in cuore: un viaggio tra le piccole e grandi nevrosi degli italiani. Ma in questo viaggio fortunatamente viene in soccorso , anzi in Pronto soccorso la risata come un sorso dacqua fresca, capace di mandar giù e per un attimo far dimenticare qualsiasi boccone amaro. Una pausa di serenita, una pausa di buonumore.
Sono romano ma non è colpa mia perché abitare nella capitale comporta una responsabilità non indifferente: saper far meglio di chi è venuto prima di noi, molto prima di noi. Una seconda parte che vede il comico sotto la versione di istrione travestendosi da bolscevico Giulio Cesare Che Guevara Mao tse tung parafrasando le varie rivoluzioni mondiali che la storia ci ha descritto. Insomma un Brignano in grande forma conquista per l’ennesima sera il Sascahll e l’amico Leonardo Pieraccioni in sala ad assistere allo show assieme alla sua compagna Laura Torrisi ne conferma la comicità.