Firenze: “La stagione della strega” al Teatro Nuovo Sentiero, noi c’eravamo
Nel primo tempo de: “La stagione della strega” thriller brillante, forse ha giocato l’emozione e gli attori de “L’Araba Felice” sono sembrati un po’ tesi, mostrando soprattutto la tecnica teatrale appresa a discapito della naturalezza nell’interpretazione, poi però negli altri due atti, il ritmo è ripreso spedito senza alcuna forzatura o sbavatura. Mila Cangi e Rina De Pasquale, le due interpreti principali, hanno dimostrato di cavarsela con estrema padronanza convincendo il pubblico che ha risposto con ripetuti applausi. La regia di Luca Palli non ha mostrato incertezze e effettivamente, come promesso nella presentazione di questo spettacolo, che si è tenuto a Firenze, presso il Teatro Nuovo Sentiero ieri pomeriggio, ha lasciato lo spettatore con il fiato in sospeso sino all’ultima battuta. Ambientata nella provincia americana, la storia fa emergere un razzismo velato e inquietante espresso da Melissa e da Helen in modo inequivocabile. Melissa è una donna che spia dalla finestra il mondo degli altri per trascorrere il tempo, un tempo gretto e meschino che le consente di inculcare alla nipote insegnamenti e paure che la segnano nel comportamento in modo estremo. Il pregio fondamentale di questa pièce è senza dubbio il messaggio che trasmette allo spettatore: i mostri sono dentro di noi, non bisogna cercarli fuori. E chi è diverso o proviene da un altro paese, non necessariamente è un mostro. Interessanti anche i dialoghi rivolti al sociale che hanno contraddistinto alcuni passaggi dello spettacolo. “Si è voluto offrire a questo teatro la riqualificazione che merita” spiega Alessandro Becherucci dell’Associazione “Apparizioni Teatro ” abbiamo l’incarico solo da luglio, ma abbiamo lavorato sodo per organizzare una stagione ricca di proposte. La nostra linea guida è quella di accogliere compagnie amatoriali ben strutturate, cioè che hanno studiato recitazione e conoscono la tecnica teatrale, ma che magari non hanno uno spazio proprio di riferimento, insomma le compagnie “senza tetto“, capaci, ma con qualche difficoltà a proporsi.”
Francesca Lippi
“i mostri sono dentro di noi, non bisogna cercarli fuori”: basta già questo messaggio perché di questo spettacolo se ne parli e, non a caso, la nostra Francy non si è lasciata sfuggire l’occasione!