Firenze: Pena di morte, allo Stensen il film iraniano censurato in patria
“Il male non esiste” vincitore dell’Orso d’Oro a Berlino senza che il regista potesse ritirare il premi
Arriva da domani, giovedì 10 marzo, al Cinema Stensen (ore 21), “Il male non esiste”, ultimo film del pluripremiato regista iraniano Mohammad Rasoulof, vincitore dell’Orso d’Oro come miglior film alla Berlinale 70 senza che il regista potesse ritirare personalmente il premio a causa di restrizioni politiche al suo visto ed è tuttora un film a cui il regime iraniano non permette di circolare in patria.
“Il male non esiste” è un film simbolo, che solleva dilemmi morali universali che scuotono le coscienze e impongono una riflessione profonda sul tema della pena di morte e della responsabilità delle persone coinvolte nella sua esecuzione. Quattro storie, collegate da un sottile filo rosso, affrontano una questione fondamentale della società iraniana e di tutti quei paesi costretti, da imposizioni governative, ad accettare la pena di morte come pratica costante e consolidata. Il film, distribuito da Satine Film, arriverà nelle sale italiane il prossimo gennaio.
SINOSSI
Iran, oggi. Quattro storie, quattro ritratti della fragilità dell’ essere umano di fronte a scelte obbligate e alle responsabilità che ne derivano. Il 40enne Heshmat marito e padre esemplare, è un uomo generoso e accomodante con tutti, ma svolge un lavoro misterioso per il quale ogni notte esce di casa. Pouya ha da poco iniziato il servizio militare e si ritrova subito ad affrontare una scelta drammatica: come obbedire a un ordine dei superiori contro la propria volontà. Javad è un giovane soldato che conquista a caro prezzo tre giorni di licenza per tornare al paese della sua amata e chiederla in sposa. Bharam è un medico interdetto dalla professione, che decide finalmente di rivelare alla nipote un segreto doloroso che lo accompagna da vent’anni. Quattro storie diverse ma inesorabilmente legate che, pur essendo ambientate nella società iraniana, toccano profondamente la coscienza e la storia di ognuno di noi ponendoci di fronte a una domanda alla quale tutti dobbiamo rispondere: al posto loro, tu cosa avresti fatto?