Firenze, Uffizi: restaurati e presto aperti al pubblico altri spazi espositivi
UFFIZI SEMPRE PIÙ “GRANDI”
Oggi sono presentate alla stampa, ed apriranno ufficialmente al pubblico dal prossimo 19 giugno, nove sale espositive situate al primo piano dell’edificio del Vasari. Rispettando l’impegno assunto in occasione della presentazione delle Sale degli Stranieri dello scorso 17 dicembre 2011, si apre un’altra serie significativa di stanze restaurate dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici, nell’ambito del cantiere Nuovi Uffizi, ed allestite a cura del Polo Museale Fiorentino.
La prima sala, adiacente alla Loggia dei Lanzi (allestita con marmi ellenistici) rappresenta l’anello di congiunzione culturale, e allo stesso tempo anticipa, la pittura della ‘maniera moderna’, le cui testimonianze artistiche sono presentate nell’infilata delle successive sale, dove sono esposte opere di Andrea Del Sarto, Rosso Fiorentino, Pontormo, Bronzino e Raffaello: in totale le nuove sale ospitano 51 dipinti, 12 sculture e tre disegni. A queste prime nove stanze se ne aggiungono altre due, ornate di pitture murali di Luigi Ademollo, che saranno allestite in seguito.
Dopo l’azzurro intenso delle Sale degli Stranieri, e con l’obiettivo di rispettare la bicromia vasariana – il grigio della pietra serena ed il bianco delle pareti -, in queste nuovi ambienti dedicati al Cinquecento fiorentino e a Raffaello, è il rosso cremisi di medicea memoria il colore chiamato a caratterizzare visivamente il percorso e i pannelli.
Questa sorta di quinte sceniche celano una parte degli impianti di servizio, mentre l’altra risulta ospitata nei “totem tecnologici ” situati in prossimità dei varchi di ogni ambiente.
Grazie a questo nuovo segmento espositivo, il percorso all’interno del museo si farà più razionale e scorrevole: dopo aver completato il terzo corridoio della galleria storica, il visitatore segue le indicazioni e accede con continuità alle nuove sale, al successivo verone e agli altri spazi del piano nobile, prima di avviarsi all’uscita.
Il Sottosegretario per i beni e le Attività Culturali, Roberto Cecchi, afferma che “Le nuove sale degli Uffizi, che inauguriamo oggi, rappresentano un punto d’arrivo, per il lungo lavoro che ne precede l’apertura e, insieme, un punto di partenza verso il considerevole ampliamento degli spazi espositivi. Dobbiamo registrare, quindi, il clima di collaborazione positiva che si è creato tra le Sovrintendenze, la Direzione della Galleria e il coordinamento espletato dalla Direttrice Maddalena Ragni, che confidiamo prosegua anche per il futuro. L’obiettivo più generale che va perseguito non può che essere quello di dotare i nostri musei di strutture e spazi espositivi in grado di competere, sul piano della fruizione, con i più grandi musei internazionali. Per questo i Nuovi Uffizi, attraverso la prosecuzione celere dei lavori di ampliamento, possono costituire un modello, con l’auspicio che anche Venezia possa vedere il completamento dei lavori della Galleria dell’Accademia”.
La soprintendente Alessandra Marino, responsabile unica del procedimento dei Nuovi Uffizi, osserva che “L’accostamento tra la suggestiva foto con l’infilata dei vecchi ambienti dell’Archivio di Stato e quella con la stessa sequenza di sale, oggi destinate ad ospitare una parte importante della Galleria degli Uffizi, con la sintesi efficace di cui solo le immagini sono capaci, rende ragione e testimonianza di un lungo arco di anni di storia di
questa Ala di Ponente e dello sforzo compiuto per restituirla a nuova vita’”.
Le fa eco la soprintendente del Polo Museale, Cristina Acidini, la quale afferma che “La collaborazione delle Soprintendenze col direttore della Galleria, Antonio Natali, e con il suo staff scientifico e tecnico, tutti ormai dediti alla grande impresa, ci consegna nuovi, qualificatissimi spazi museali dove finalmente può dispiegarsi una parte eccellente della pinacoteca storica: quella ‘maniera moderna’, per dirla con Giorgio Vasari, che annovera i capolavori di Pontormo, di Bronzino e d’altri grandissimi”.
Il direttore della Galleria degli Uffizi, Antonio Natali, sottolinea la necessità “che ognuno abbia nozione chiara di quel che oggi sta succedendo sia all’edificio (col recupero di tutto il primo piano) sia alla collocazione delle opere, che verrà radicalmente mutata rispetto a quella d’ogni altra stagione, giacché mai, finora, dipinti e sculture della collezione avevano in forma stabile lasciato l’ultimo piano degli Uffizi. È importante che i visitatori capiscano quale sia la pressione cui il museo quotidianamente si sottopone e quali sforzi la Galleria stia facendo per non precludere l’accesso ai capi d’opera che vi sono esibiti e per non privare la città di uno dei suoi luoghi più ambìti”. Non a caso, infatti, durante le fasi di spostamente delle opere e allestimento delle nuove sale – che ha visto protagonista la squadra tecnica degli Uffizi insieme a maestranze esterne – il museo non ha mai chiuso.
Maddalena Ragni (Direttore Generale per il Paesaggio, le Belle arti, l’Architettura e l’Arti Contemporanee del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Direttore Regionale ad interim per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana) anticipa che “Il restauro e l’allestimento di questi nuovi spazi museali, le nove più due sale dedicate all’esposizione permanente dei capolavori del Cinquecento e, a breve, le tredici sale destinate ad ospitare la prestigiosa mostra sull’arte gotica, costituisce uno degli interventi fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi-chiave del progetto generale di restauro e adeguamento funzionale degli Uffizi: l’ampliamento della superficie espositiva ed il recupero degli originali volumi della fabbrica vasariana, vale a dire la complessiva e mutua ‘implementazione’ dell’edificio e delle opere esposte, del contenitore e del suo contenuto”.
Quindi gli ultimi due direttori del cantiere dei Nuovi Uffizi, Laura Baldini Giusti e Marinella Del Buono, oltre a rivendicare il mantenimento dell’impegno assunto sei mesi fa, dichiarano di aver sempre operato, come i loro predecessori, nella “logica degli interventi di conservazione e restauro del monumento, caratterizzato da un proprio linguaggio architettonico e decorativo, chiaramente riconoscibile ed evidente e che unicamente deve guidare le decisioni progettuali” così come indicato in un documento redatto nell’ottobre 1999 dalla Commissiome ninisteriale, appositamente costituita, per definire nei dettagli i criteri d’intervento.
Da segnalare che, grazie al sostegno degli Amici degli Uffizi, da oggi viene riaperto il sito web www.nuoviuffizi.it arricchito nei contenuti e rinnovato nella veste grafica.