Franca Rame, una donna eccezionale ci ha lasciato

 

Franca Rame ci ha lasciato. Tanto è stato scritto di questa donna eccezionale che ha saputo coniugare la sua professione di attrice  con l’impegno civile, portato avanti fino all’ultimo con il marito e compagno di sempre in teatro e nella vita, il nobel Dario Fo. Le lotte erano per Franca Rame il pane quotidiano.  Franca aveva dato a tutti, soprattutto alle donne, la sua forza, la sua capacità di reagire anche agli eventi più drammatici, come lo stupro subito, dopo essere stata rapita,   da cinque esponenti di estrema destra nel 1973.

I fetenti avevano come mandanti alcune alte cariche dei carabinieri, mai perseguito penalmente perché, dopo 25 anni,  il reato era  caduto in prescrizione.

Franca Rame il suo dolore, la sua rabbia li aveva rielaborati e messi in scena, scrivendo  il testo  “Stupro”.  E l’unica che le aveva dato ascolto e l’aveva accolta mettendole a disposizione il teatro che dirigeva a Roma, era stata un’altra donna, Claudia Mori. Nessuno in quel periodo apriva le porte a chi voleva presentare uno spettacolo che parlava di stupro. Anche se la Rame avrebbe confessato solo anni dopo che quel monologo infilato in “Tutta casa, letto e chiesa” era lo stupro che aveva vissuto lei in prima persona.

Franca Rame lascia un grande vuoto per chi l’ha amata profondamente, al di fuori del suo impegno professionale o politico: i suoi familiari. Dario e  Jacopo, soprattutto.

A queste due belle persone che con gli occhi lucidi riescono a sorridere e a stringere mani, regalando magari una battuta, proprio come avrebbe voluto Franca.A loro va il nostro affetto e la condivisione di questo immenso dolore

Francesca Lippi

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