Gara podistica non competitiva sulle rive del Po
di Ernesto Bodini
(giornalista scientifico)
Sensibilità e conseguente partecipazione hanno determinato il buon risultato della II Gara Podistica “La Città corre per la Salute” con oltre 2.000 iscritti (di cui 70 bambini). Una camminata non competitiva di 7 Km che si è svolta il 15 maggio scorso percorrendo i viali costeggianti il Po, al cui “start” hanno presenziato il direttore generale e il direttore amministrativo della A.O.U. torinese, rispettivamente Gian Paolo Zanetta e Andreana Bossola, nonché il sindaco di Torino, Piero Fassino. Il ricavato dell’iniziativa dalle iscrizioni dei partecipanti e degli sponsor, promossa dalla A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino, sarà destinato all’ampliamento del Progetto The DOGtor, la Pet Therapy attivabile presso gli ospedali Molinette, CTO, RIV e USU, proprio perché negli ultimi decenni l’interazione uomo-animale non solo si è modificata, ma si è anche affermata la consapevolezza che da tale relazione i bambini, gli anziani che soffrono di disagi fisici possono trarre notevole giovamento. É un Progetto che segue quello di “Amici a quattro zampe”, ideato e finanziato dalla Fondazione FORMA nel 2012 per l’ospedale infantile Regina Margherita. Da questo, su richiesta dei pazienti e degli operatori sanitari, l’esigenza di estendere il progetto in altri presidi ospedalieri e, quello sperimentale The DOGTtor (ideato e coordinato da Beatrice Rinaudo e Laura Odetto), per la durata dei sei mesi, coinvolge i pazienti dei reparti post-acuzie e cure intermedie nell’Istituto Riposo e Vecchiaia, Presidio Molinette e Neuroriabilitazione (Unità Spinale Unipolare) del presidio CTO. In questa occasione La Progetti S.r.l., unico produttore italiano di defibrillatori ed altre apparecchiature elettromedicali, in collaborazione con l’Associazione Pier Federico Angelino, ha consegnato un defibrillatore semi automatico esterno DAE, modello Rescue Sam, alla Città della Salute e della Scienza, che sarà installato all’interno dell’aula magna dell’ospedale Molinette di Torino.
Il neologismo pet-teraphy è di origine anglosassone ed oggi sempre più diffuso anche in Italia. Ma è bene precisare meglio la definizione, come suggerisce Eugenia Natoli, del Centro di Collaborazione OMS/FAO per la Sanità Pubblica Veterinaria e Laboratorio di Parassitologia dell’Istituto Superiore di Sanità. É quindi più appropriato il seguente distinguo: “attività svolte con l’ausilio di animali” (AAA) e “terapie svolte con l’ausilio di animali” (AAA). «Le prime – spiega Natoli – hanno come obiettivo il miglioramento della qualità della vita di alcune categorie di persone (anziani, ciechi, malati terminali, etc.), le seconde sono, come dice lo stesso termine, vere e proprie terapie dirette, ad esempio, a pazienti affetti da autismo oppure a pazienti soggetti a varie forme di depressione. Quindi, con il termine pet-therapy si indicano ambedue le attività che prevedono l’utilizzazione degli animali e, con tutte le parole utilizzate per convenzione tra gli addetti ai lavori, il nuovo termine ha il vantaggio di essere breve e di facile memorizzazione, che però può dare adito ad equivoci: i non addetti ai lavori non hanno chiaro “chi” sia il fruitore della terapia (se l’animale o l’essere umano) e, giustamente, ritengono che gli animali coinvolti siano sempre animali da compagnia; questa disciplina, invece, prevede l’impiego anche degli animali da allevamento (pecore, capre, gli animali da cortile, etc.), nonché di uccelli, serpenti, pesci che non sono facilmente inquadrabili in una categoria piuttosto che in un’altra».
Relativamente ai benefici sono molti gli studi che dimostrano che la relazione con l’animale stimola l’interesse verso gli altri attraverso stimoli sensoriali tattili e visivi creando una sorta di empatia che induce, anche pazienti affetti da depressione e in isolamento sociale, a reagire e a sentirsi utili, o nuovamente utili. Tali benefici sono evidenti soprattutto nei bambini nei quali l’animale, oltre a catturare l’attenzione, stimola l’accettazione di sé, e negli anziani nei quali si riscontra un effetto positivo sul piano fisico e psichico in quanto i pazienti vengono stimolati a compiere attività motorie come, ad esempio, l’accudimento dell’animale e confortevoli passeggiate. Con il Progetto su descritto, fanno sapere gli organizzatori, si intende raggiungere determinati obiettivi come il suscitare curiosità ed interesse nei confronti dei pets, distogliere l’attenzione dall’ambiente e l’attenzione dalla propria patologia, attivare la motivazione che favorisca l’interazione con i pets, creare un legame affettivo con i pets, e favorire l’attivazione di un percorso comportamentale alternativo.
Le prime due immagini sono a cura de’ La Progetti S.r.l.: nella foto in alto i partecipanti al via della maratona; al centro il modello del defibrillatore. La foto in basso è tratta da Youtube.
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