Gibellina (TP): domani in scena lo spettacolo “In_cubo”
GIOVEDÌ 26 LUGLIO ALLE ORESTIADI DI GIBELLINA
VA IN SCENA IN_CUBO, TRE FRAMMENTI DA MALINA DI BACHMANN
GIBELLINA (TP) – Per il Festival Orestiadi, giovedì 26 luglio, alle 21,15, al Baglio Di Stefano a Gibellina andrà in scena In_cubo – Tre frammenti da “Malina” di Ingeborg Bachmann. Progetto C.R.E.P.A. di Chiara Cicognani ed Elisabetta Gambi. Produzione, Korekané.
Il costo del biglietto intero è di 10 euro, mentre il ridotto (over 65 e under 24, Soci Idea Net e Sicily pass card) è 8 euro. Si consiglia la prenotazione, chiamando il numero 0924.67844. Prevendite a Palermo (12 euro) presso la Libreria Modusvivendi, in via Quintino Sella, 79. Tutte le notizie sulle Orestiadi sul sito www.orestiadi.it.
In_cubo è un viaggio a ritroso dalla superficie al fondo della terra, dentro le radici. Come all’interno di una camera oscura: per ottenere nitidezza dobbiamo affrontare l’oscurità. Un percorso doloroso, ma necessario, per trascendere l’alienazione da un mondo in cui non ci riconosciamo più e dal quale internamente siamo scollegati. Per ritrovarsi catapultati dove? Non lo sappiamo. Lo scenario è apocalittico, sono le nostre terre franate che devono essere ricostruite. Si vive in un territorio sismico in un moto continuo di distruzione e ri-costruzione. Si tenta di ri-creare nuovi percorsi e ri-crearci in maniera diversa, ma è proprio dell’essere umano quello di ripetere, edificare tracciati, facendosi agganciare delle richieste del mondo esterno, dimenticando se stessi e smettendo di comunicare se non attraverso automatismi stereotipati.
Del romanzo “Malina” interessa particolarmente la struttura che introduce, entro uno schema convenzionale, materiali o contrastanti o inconsistenti, incrociandoli gli uni dentro gli altri; questo sorprende, forse anche infastidisce, perché apparentemente non lascia punti di unione e ci si ritrova nel desiderio di coglierne il nesso. La Bachmann fa precipitare una storia lineare in un delirio segreto, che appartiene a un’altra realtà, come una favola nera che nessun mondo visibile potrebbe mai ospitare. I due livelli non sembrano saldarsi, solo uno scarto impercettibile lascia scoprire la sovrapposizione degli elementi visibili e invisibili.
UFFICIO STAMPA
Alberto Samonà
albertosamona@libero.it