Gigi Giussani: ecletticità e esperimento nella musica
Sono testi ‘critici’ della realtà quelli di Gigi Giussani in cui essa viene svelata nella sua forma più essenziale. Smascherata di qualunquismi e frasi fatte, la musica di questo autore emergente, ci arriva come intimistica. Ironica e pungente ci ricorda lo stilema di Battiato, nella sagace e cinica vertigine di parole. Ma Battiato viene evocato anche nella scelta elettronica del tappeto musicale. Ritmi sincopati, volontariamente ripetitivi che abbracciano l’idea del loop come sottofondo alla simbologia del testi.
Una simbiosi tra parole e musica che ha come legante prioritario la semplicità, richiamata spesso dall’autore con tutti i codici che utilizza in questi suoi brani.
Una musica che ricorda molto quella dell’avanguardia colta. Che ci spiazzò a suo tempo. Che oggi si è dimenticata, fuorviati dai prodotti stereotipati dei reality: tutti con lo stesso sapore e stessa forma.
L’artista segue a tratti la scia di un’anarchico della musica. Nel brano ‘L’anima’, si avvertono dei rilasci energetici che ricordano le pièce dei saltimbanchi. Un modo stilistico che riemerse qualche anno fa con Tricarico.
‘Al cuore si comanda’ dice Giussani. Una realtà sussurrata con delicatezza e scomoda verità. Ma tante sono le piccole rivelazioni che ci riservano questi testi. ‘Bonsai’ che allegoricamente ci guidano alla ricerca della nostra umile essenza, nella capacità di percezione dei limiti umani, nella grandezza dell’accettazione della nostra natura.
E mangiando ‘pane e salame’ ci si ritorna alla semplicità della vita, senza eccessi. E chi traghetta queste immagini è sempre l’ironia.
Giussani riesce con scioltezza a non prendersi sul serio. Forse è questa la chiave? D’altronde dove sta la serietà di questi tempi? Questa è forse la strada più genuina da perseguire? Di artisti tronfi in fondo non se ne può più.
‘Pace a voi… e anche a me’: come non contraddirlo. Sorrido.
Ma non sono solo i testi ad essere sistematicamente stipati di crudele realtà. La scelta degli arrangiamenti è tonica, al tempo gelida e velata di sacralità. Fraseggi di tastiere in strutture embrionali. Voce leggermente ‘sbavata’, contenuta, anch’essa pennellata da un’intenzione intimista. Perfetta nella sua intenzione.
Gigi Giussani ci offre un’altra possibilità di fare musica oggi, soprattutto per chi non trova soddisfazione nel panorama attuale dell’arte di far musica. Mi sembra un’ ottimo motivo per ascoltarlo.
Sabrina Paladini