Giorgio Bevignani presenta a Milano la sua “Jordan’s Red Water”
GIORGIO BEVIGNANI
Jordan’s Red Water
Vernissage
BAG – Bocconi Art Gallery – IV edizione
Martedì 27 maggio – ore 18.00
Milano – Via Röntgen 1
Lo scultore Giorgio Bevignani sarà tra i sessanta artisti selezionati per la quarta edizione di BAG – Bocconi Art Gallery, che inaugura martedì 27 maggio alle 18.00 a Milano, presso la sede di via Röntgen 1. BAG è il progetto nato nel 2009 dalla volontà dell’Università Bocconi di Milano di creare un dialogo con la città attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea.
Bevignani, che presso la BAG rimarrà in mostra per un intero anno con l’installazione Jordan’s Red Water, è apprezzato e seguito da critici e studiosi quali il recentemente scomparso Omar Calabrese, insieme a Valerio Dehò, Francesca Pietracci, Martelena Arango Cardinal, Isabella Falbo, Niccolò Moscatelli, Jaime Ceron e Renzo Orsini. L’importante mostra alla Bocconi Art Gallery arriva peraltro poco dopo la nomina dell’artista a membro della Royal British Society of Sculptors.
La compagine di opere, tra dipinti, sculture, fotografie e installazioni che animeranno gli spazi del campus della Bocconi – dalla sede storica di via Sarfatti al building di Via Röntgen firmato dallo studio irlandese Grafton Architects – comprende le opere di grandi maestri che vanno da Lucio Fontana a Ettore Spalletti, da Arnaldo Pomodoro a Piero Manzoni, passando per Steven Scott, Gerold Miller e Zhang Huan.
Nell’opera di Bevignani, Jordan’s Red Water, il simbolo del fiume, il Giordano, e del suo costante scorrere si unisce all’idea di purificazione e memoria in continua rigenerazione. Sono temi che l’artista da sempre ben maneggia: attingendo dalla scienza contemporanea, dalla metafisica e dalla mitologia, affronta l’universale modellando e dando forma a 613 distinti moduli (il numero di semi nel frutto della melagrana) installati e messi insieme a creare un più ampio e coesivo lavoro, una particolare costellazione, rigenerazione del particolare.
Si tratta di un’opera che ben si inserisce nella “scultura atomista” per la quale Bevignani si è spesso contraddistinto. L’artista sembra scomporre in particelle “rispondendo ad una spinta insita nell’uomo che in lui diventa vero motore della ricerca artistica: la necessità di verità“. La pietra, il rosso vivo, il modulo che si ripete come in un mondo atomico sono il suo de rerum natura: la sua poetica ha solide radici nella letteratura e nella filosofia e Bevignani “ha compreso come la semplicità della visione delle cose deve rimanere aggrappata alla solidità dei colori, della materia pulsante, del fluoro e dello zolfo, e anche del valore cangiante e metamorfico della relazione con la luce”.
Il progetto di promozione dell’arte contemporanea in Bocconi promette dunque, anche per la quarta edizione, di essere non solo esposizione, ma vera promozione culturale, resa possibile dalla collaborazione di collezionisti privati, gallerie e artisti, con un programma inaugurale denso di eventi e personaggi.
Gli orari d’apertura degli edifici per la visita alla mostra sono consultabili sul sito www.unibocconi.it
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