Firenze: Giorgio Faletti in scena con “Da quando a ora”
Parte martedì 19 febbraio, con un anteprima dal Teatro Puccini di Firenze; il tour “Da quando a ora in scena”, dello scrittore, cantante e attore Giorgio Faletti. Lo spettacolo è tratto dall’ultimo libro uscito dell’artista piemontese ed è diretto da Massimo Cotto.
Faletti, in questo spettacolo torna ad un vecchio amore, la musica, nel libro infatti ci sono allegati due cd, in “Quando” interpreta alcuni suoi brani già editi o portati al successo da altri artisti, in “Ora” propone dodici canzoni inedite.
Sul palco on Giorgio una band eccellente, Lucio violino Fabbri (P.F.M.) alla chitarra ed al violino, Paolo Jannacci al pianoforte ed alla fisarmonica, Roberto Gualdi alla batteria ed alle percussioni, Lorenzo Feliciati al contrabbasso e dall’ensemble d’archi GnuQuartet.
L’incontro con l’artista avviene in pieno centro fiorentino all’interno della splendida Libreria Feltrinelli. La prima cosa che si nota di Faletti sono gli occhi, veramente brillanti, la voglia di parlare (al contrario di molti altri), ma soprattutto la gentilezza e la disponibilità con tutti i presenti anche a microfoni spenti.
Spiega Faletti: – Avevo due possibilità o scrivere un nuovo romanzo, presentarlo ad un editore e continuare su una strada fino ad ora battuta dal successo ed andare in vacanza oppure, rimettermi di nuovo in gioco, seguire ciò che il mio desiderio e la mia voglia di fare mi suggerivano ed ho scelto la seconda soluzione.
Una sera a cena a casa mia ho fatto sentire a Massimo Cotto delle canzoni, e lui dopo qualche giorno mi ha portato in una sala d’incisione dicendomi: – Giorgio queste canzoni così belle non possono rimanere chiuse in un cassetto. Ora se lui abbia avuto ragione oppure no, questo ancora non lo so, ma la mia voglia di cantarle era tanta che non ho proprio opposto resistenza.
D- Sul palco le canzoni come verranno introdotte?
R- Credo che ci sia poco di artefatto sul palco, mi metterò a nudo avendo anche la fortuna di avere sul palco ad accompagnarmi un’ottima band e sul palco racconterò secondo un copione poco rigido delle storie legate al libro da cui è tratto lo spettacolo. Sarà per sempre un mio spettacolo dove canterò le mie canzoni e racconterò le mie storie. Vi annuncio sin da ora che se un giorno sentirete parlare di un disco ad esempio Faletti canta Battisti, chiamate pure un’ambulanza perché vuol dire che sono proprio andato.
Adoro la musica, la amo talmente tanto, che se fossi smodatamente ricco non entrerei in politica, ma pagherei tante persone da riempire uno stadio per poter cantare le mie canzoni davanti a 100 mila persone.
D- Come mai il tuo tour partirà proprio da Firenze?
R- Firenze è una città che mi ispira, è la città di Benigni, Dante, di Matteo Renzi, che aveva dato il via ad una nuova primavera italiana, anche se purtroppo su questa primavera poi ci è nevicato, di conseguenza mi è piaciuta l’idea di Firenze.
Dopo la malattia che mi ha colpito, e mi ha fatto capire che la vita non è un’agenzia viaggi ma che all’improvviso tutto può finire ho dato il via ad un mio slogan che è “perché no” e quando mi è stata proposta Firenze ho risposto proprio cosi: “Perchè no?” e da qui tutto avrà inizio.
D- Nella tua vita artistica ci sono stati dei momenti oltre per esempio alla canzone Signor Tenente che hanno fatto da spartiacque a ciò che era e che adesso è Giorgio Faletti?
R- Sicuramente l’incontro con Angelo Branduardi, abbiamo diviso il camerino durante uno spettacolo di beneficenza e mentre riponevamo i nostri strumenti mi dice: “Mia moglie ha sentito delle cose che hai scritto e mi ha detto che tu potresti essere l’autore giusto per me… ” Naturalmente ho accettato subito, senza nemmeno chiedermi cosa avesse ascoltato sua moglie di me, e da lì è nata una splendida amicizia sia artistica che nella vita.
A distanza di anni ho chiesto ad Angelo quali cose avesse sentito sua moglie di me, e “sorridendo” mi ha svelato che la moglie non aveva sentito niente, ma che lui involontariamente aveva scoperta nella mia valigia una cartellina con alcuni miei testi e vergognandosi di dirmi che aveva guardato tra la mia roba aveva trovato la scusa della moglie.
Un altro momento importante è stato quando ho scritto una canzone per Mina, in quel momento sembravo impazzito tanto da parlarne coi muri… e loro mi rispondevano, un’altra cosa l’incontro con Milva, che con Patty Pravo è sicuramente una delle ultime dive rimaste.
D- C’è ancora spazio nella tua vita artistica per il cabaret, ad esempio ti potremo rivedere nei panni del grande personaggio che fu Vito Catozzo?
R- Ho imparato nella vita che mai è una parola esagerata quindi chissà … Credo di essere stato uno che con il cabaret abbia aperto strade ai comici attuali, ma penso che quel momento lì non faccia più parte del Faletti di oggi pur non rinnegando niente. Vi racconto un aneddoto però quando interpretavo i miei personaggi, recitavo una parte, quando diventavo Vito Catozzo, mi immedesimavo proprio in lui tanto da parlare e pensare proprio come Vito.
D- Tu hai fatto un connubio della musica con le parole e la schiettezza, nell’essere poi un giullare, nel dire la verità, ma con “Da quando a ora” parli del passato e del presente, ma tu nel futuro ci credi o ci speri?
R- Il futuro è una cosa che si può ipotizzare conoscendo il passato ed utilizzando il presente, credo che quello che ho davanti sia ragionevolmente più corto di quello che ho alle spalle. Da parte mia c’è molta volontà di andare avanti e a volte mi comporto come se avessi vent’anni e questa cosa un poco mi preoccupa. Il futuro ci appartiene a tutti ed io cerco in qualche modo di essere un punto di riferimento per quelli che verranno dopo di me. Può sembrare ambizioso, ma ognuno di noi ha una forma di responsabilità verso chi ci seguirà, ed io credo di non aver dato cattivi esempi. Se qualcuno guardandomi esclamerà “SE CE L’HA FATTA LUI CE LA POSSO FARE ANCHE IO” per me sarà una grande soddisfazione.
D- Ma un giorno uscirà un film tratto da un tuo libro?
R- I produttori hanno acquistato i diritti di alcuni miei libri, ma per adesso solo di uno e per la precisione di “Appunti di un venditore di donne” potrebbe nascere qualcosa, si parla di un film con Michele Placido e forse con il sottoscritto come interprete principale.
Questo è Giorgio Faletti, un artista completo e di successo ed allo stesso tempo un uomo vero, umile, dai modi garbati e signorili.
Roberto Bruno
Nella foto Giorgio Faletti e Roberto Bruno