Giornata contro la violenza sulle donne – Speciale L’angolo della poesia
Per celebrare la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne abbiamo scelto di pubblicare una poesia di Lucia Bonanni.
Una scelta che nasce, innanzitutto, dal condividere la convinzione dell’autrice che «l’impegno di chi scrive deve essere in primis impegno civile, perché attraverso la scrittura la protesta e lo sdegno prendono forma e arrivano come frecce acuminate a portare alla luce fatti spesso tenuti nascosti e che esplodono in modo cruento».
Ma c’è di più: con questa poesia, Lucia si è classificata prima nella sezione “Io donna sono mia” della seconda edizione del concorso letterario “Inchiostro e Anima”, dedicato a Franca Viola (nella foto), donna simbolo della lotta contro la violenza di genere. Nell’ormai lontano 1966, infatti, non solo rifiutò di sposare l’uomo che l’aveva violentata, ma ebbe anche il coraggio di denunciarlo per stupro, sfidando la mafia. E oggi può girare ancora a testa alta per le strade della sua Alcamo (TP).
Il concorso è stato organizzato da La Carovana degli Artisti, che ha anche realizzato un’antologia degli scritti finalisti. Il ricavato della vendita del libro sarà devoluto ai centri anti violenza “Le Nereidi” fondati in Sicilia da Raffaella Mauceri. Per acquistare l’antologia occorre scrivere a lacarovanadegliartisti@gmail.com
Buona lettura, ma soprattutto buona riflessione, perché per vincere questa battaglia non basta rivolgerle un pensiero una o due volte l’anno: l’affermazione di una nuova cultura, fondata sulla pari dignità dei sessi, richiede il nostro contributo ogni giorno.
Corpo di cariatide
Per un tempo immenso
—————– col mio corpo di cariatide
ho sorretto il tempio di un amore
—————– dal viso di roccia e anima di pietra
e mentre vapori di cieli distanti
—————– su campi coltivati si spagliavano
come scacchiere di un gioco impossibile,
—————– sbrizzi di cuore
cercavo nella pausa tra una battuta
—————– e l’altra di quel dolore amaro
—————– di essere donna
nella purezza virginale negata
—————– e nelle sembianze muliebri
dentro un carnevale rinchiusa di maschere assurde.
E adesso che su pietre roventi
—————– anche il respiro ho smarrito,
con un peplo di lino
—————– a coprire questa figura
—————– nuda di bene
e un velo di garza a nascondere
—————– questo volto
—————– segnato da solchi pena,
—————– tra virgole di luce
sola mi incammino verso un silenzio di rinascita
e quale ultima – effimera consolazione
sugli altari di cattedrali pavesate a giorno
in vasi ricolmi ritrovo
—————– spighe di grano e papaveri rossi.
“l’affermazione di una nuova cultura, fondata sulla pari dignità dei sessi”. Questi sono i cardini su cui dovrebbe fondarsi la relazione uomo-donna in tutti i campi del vivere, e a maggior ragione in una relazione d’amore ove spesso la dignità della donna viene obliata da chi ha “viso di roccia e anima di pietra”. Una nuova cultura si può ottenere soltanto attraverso un’adeguata educazione concettuale, mirata al raggiungimento di quella parità che va ben oltre atteggiamenti esteriori. La penna è un’arma micidiale e in mano alle donne diviene ordigno deflagrante. Ma le donne devono avere coraggio, il coraggio della denuncia, anteponendo a quegli “sbrizzi(schizzi) di cuore” che sempre ricercano nelle relazioni umane, forza d’animo, consapevolezza e affermazione di sé. E Franca Viola ne è esempio eclatante.
Grazie a Macella Onnis e a tutta la Redazione per questa bellissima pagina che si configura come impegno umano e civile.
Ad maiora
Lucia
Ma grazie a te, Lucia: sono i tuoi versi a essere un bellissimo esempio di impegno umano e civile. Poterli pubblicare sul nostro giornale per noi è un onore.