Giovedì va in scena a Roma “Mosaico di Donna – Vetustà”
Chi e cosa stabiliscono il ruolo delle donne? Viaggiando nel tempo e nello spazio, lo spettacolo teatrale proposto da Chi Più Ne Art e Possibility prova a dare qualche risposta.
Alle 21.30 di giovedì prossimo, 17 aprile 2014, andrà in scena al Teatro San Genesio di Roma, in via Podgora n. 1, lo spettacolo “Mosaico di Donna – Vetustà”, scritto e diretto da Cecilia Bernabei.
“Vetustà” è la prima parte della tetralogia teatrale proposta dall’associazione culturale Chi Più Ne Art e da Possibility con l’intento di esplorare la figura femminile attraverso un viaggio immaginario in epoche e culture diverse.
Il progetto, in linea con la filosofia di Chi Più Ne Art, spazia tra più discipline artistiche (teatro di narrazione, teatro greco e teatro danza) e si avvale, oltre che della professionalità di Cecilia Bernabei, della direzione artistica di Marco Amabile, delle coreografie di Francesco Gara e delle grafiche, delle scene e dei costumi di Francesco Teutonico.
Fatta eccezione per la partecipazione di Andrea Donatiello, il resto del cast di “Vetustà” è interamente al femminile:
- Elena Baroglio
- Maria Stella Di Nardo
- Giulia Di Nicola
- Angela Telesca
Le figure simbolo scelte per questo primo appuntamento sono Penelope, Messalina, Rosvita Di Gandersheim, Costanza D’Altavilla e Christine de Pizan. «Cinque donne della Storia che si raccontano, cinque protagoniste di storie non tramandate», dicono gli organizzatori, ma indubbiamente anche cinque donne molto diverse fra loro.
Il legame tra loro, però, esiste e lo rivelano gli ideatori dello spettacolo: sono tutte «donne che sfidano il loro tempo e la loro condizione per rompere gli schemi storici e culturali a cui erano costrette». Obiettivo di questo spettacolo è, infatti, rendere «più chiare le condizioni storiche e sociali che hanno portato a “classificare” (e imporre), di epoca in epoca, il ruolo delle (alle) donne per uno sguardo critico e più ampio sulla realtà».
Gli artisti coinvolti avranno un’ora e mezzo per portare a casa il risultato avvalendosi di monologhi e dialoghi. Ci riusciranno?
Stando a questo estratto del monologo di Christine de Pizan, le premesse ci sono tutte: «Alle donne che, con il sacrificio estremo, hanno spianato la strada all’avvenire. Alle generazioni che il domani vorrà coltivare, perché non spengano le coscienze, non tacciano di fronte alle ingiustizie, non dimentichino di guardare alle loro spalle, prima di aprirsi alla vita che sboccia.»
E altrettanto eloquente è questo passaggio del monologo di Costanza D’Altavilla: «Non apparire mai superiore ad un uomo: questo è l’unico peccato che mai potrà essere condonato. I giochi di equilibrio tra ciò che dovremmo essere agli occhi esterni e quello che siamo nel profondo del cuore, ci hanno reso combattive, risolute, capaci di qualsiasi gesto. Non conta quello che la storia tramanda: conta ciò che siamo state per noi stesse; conta ciò che abbiamo fatto per proteggere e custodire quel che andava tutelato».
Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare gli organizzatori a questi recapiti:
- e-mail info@chipiuneart.it
- telefono mobile 320 8955984