Guido Catalano in tour a Firenze con Ogni volta che mi baci muore un nazista

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guido catalanoRipresosi dai 34.000 chilometri e dalle oltre 100 date dell’ultimo tour, il più amato dei poeti professionisti viventi riparte con il suo trolley per tornare a incantare ventricoli. Emozionare. E farci ridere a crepapelle.

Firenze è la quinta data sul taccuino, mercoledì 15 febbraio allo Spazio Alfieri (ore 21 – biglietto 13 euro), in via dell’Ulivo n. 6, e Guido Catalano, poeta torinese diventato caso letterario – e sex symbol, come tiene a sottolineare lo stesso – è carico come una rockstar sul palco dell’Ariston.

Sullo scaffale c’è la nuova raccolta “Ogni volta che mi baci muore un nazista”, fresca di stampa per Rizzoli, che dà il titolo anche a questa serie di affollatissime date.

“Ogni volta che mi baci muore un nazista” arriva a quattro anni dall’ultima raccolta e segna il ritorno alle rime del “criminale poetico seriale” o de “l’ultimo dei poeti”, dopo una fortunata deviazione nel mondo della prosa con il romanzo “D’amore si muore ma io no” (Rizzoli 2016).

Nuovi versi per i momenti di quiete solitari, per sorridere, per conquistare la donna amata (se questa non si innamora prima di Catalano), per baciarsi e dire addio a un nazista, per superare un amore passato (con le PFR, poesie di fine rapporto), per raccontare la bellezza unica di una donna o per parlare di zombie, black-out, rondini e sbronze sotto la luna. Il tutto guidati dallo stile inconfondibile di Guido Catalano che dietro a una risata irrefrenabile nasconde una purissima e umanissima emozione.

Nel corso della serata, non mancano anche alcune delle poesie più amate nate dalla penna di Guido Catalano e incredibili sorprese come l’attesa Posta del Colon, uno spazio socialmente utile all’interno del quale proverà a soccorrere i fan in difficoltà.

In fondo, il sogno giovanile di fare la rock star, Guido Catalano non lo ha mai del tutto abbandonato, anche quando si è innamorato perdutamente della poesia, e così per le sue esibizioni, più simili a concerti di parole che a semplici reading, sceglie sempre palchi dalle assi intrise di musica, come quelle dello Spazio Alfieri.

 

Breve compendio delle gesta del poeta Guido Catalano (aggiornato all’Anno Domini 2017)

Guido Catalano nasce a Torino alle 8.50 del mattino del 6 febbraio del 1971.
A 17 anni decide che vuole diventare una rockstar, più tardi ripiega sulla figura di poeta professionista vivente, che ci sono più posti liberi.
Produce sei libri di poesie. Le raccolte Ti amo ma posso spiegarti e Piuttosto che morire m’ammazzo, edite da Miraggi Edizioni, vendono oltre 30.000 copie. Gli addetti ai lavori affermano: “Non ci crediamo!”.
Nell’anno del Grande Gombloddo la lobby dei poeti lo accusa di essere un cabarettista, la loggia dei cabarettisti di essere un poeta, al termine della dura battaglia pronuncia la storica frase: “Anche Montale andava un sacco a capo”.
Feroce polemica unilaterale con Cocciante sulla reale opportunità di regalare a Margherita una stella, esponendo così la povera ragazza a radiazioni nucleari letali (Cocciantone non raccoglie, forse mai verrà informato).
Dopo una serie infinita di letture pubbliche in tutta Italia, la grande presa di coscienza: “Per essere un poeta son troppo di buon umore”.
Nonostante i suoi sorrisi fuori luogo, rimane vittima di un passaparola caino e i suoi versi iniziano a diffondersi sui social, nei bar delle periferie, nei circoli Arci, nelle librerie, sui palchi dei centri sociali, nei festival letterari e anche in quelli musicali. Conquista anche i palchi dei teatri e dei live club più importanti d’Italia e nel frattempo continua a far limonare un sacco, ma proprio un sacco, di persone.
Nel febbraio 2016 pubblica per il prestigioso editore Rizzoli, il primo romanzo dell’ultimo dei poeti, D’amore si muore, ma io no. Per l’occasione dichiara alla stampa: “Chiedermi di scrivere un romanzo è come chiedere a uno che ha sempre corso i 100 metri di tentare la maratona. Ma io amo le sfide e spero che, crampi a parte, questo libro possa regalarmi anche qualche soddisfazione”.
Parte per il suo Grand Tour, dopo più di cento date e 34.000 km percorsi, scopre il Voltaren® e si ritira a vita solitaria nella sua dimora torinese.
Mentre recupera dalle fatiche e dall’acido lattico, dà forma alla sua nuova raccolta Ogni volta che mi baci muore un nazista.
A novembre 2016 arriva sugli schermi del 34° Torino Film Festival con la pellicola Sono Guido E Non Guido, un mockumentary, firmato da Alessandro Maria Buonomo per Elianto Film e Fargo Film, che lo vede protagonista assieme al suo alter ego Armando Catalano.


Guarda il teaser – Guido Catalano – Ogni volta che mi baci muore un nazista



Info Guido Catalano
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Info spettacolo
Info tel 055.667566 – 055.5320840
www.bitconcerti.it –  www.spazioalfieri.it

Biglietto posto unico
13 euro

Prevendite
Box Office Toscana www.boxofficetoscana.it/punti-vendita
Boxol www.boxol.it (tel. 055.210804)
Ticket One www.ticketone.it (tel. 892.101)

Fonte Ufficio stampa Guido Catalano (Giulia Binosi) e Ufficio stampa spettacolo Firenze (Marco Mannucci)

Foto Francesco Ronchi

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