“I giocattoli di Dio” di Pino Medile: presentazione del libro a Roma
Pino Medile giunge in Brasile nel settembre del 1982, è in fuga dalla giustizia italiana e porta con sé un passaporto falso, una discreta quantità di denaro e di gioielli e, soprattutto, una grandissima voglia di ricominciare. Vi rimarrà per circa otto anni, durante i quali imparerà a conoscere tutte le lusinghe e gli orrori che quel Paese così affascinante e contraddittorio ha nel suo repertorio.
Conclusasi la sua latitanza ed estradato in Italia, sente il bisogno di raccontare l’avventura che lo ha irrimediabilmente segnato, così, nel carcere di Rebibbia dove sconta una lunga pena, scrive un romanzo autobiografico in cui ripercorre e reinterpreta le sue vicende in terra brasiliana.
“I giocattoli di Dio” costituiscono un coinvolgente viaggio “dall’interno” nella mentalità e nel sistema di valori di un uomo che ha sempre considerato, almeno fino ad un certo punto del suo percorso, la vita al di fuori della legalità come l’unica possibile. Una mentalità sempre in bilico tra presa di coscienza e di distanza e fatalismo, e un sistema di valori contraddittorio eppure costantemente rivendicato e ribadito.
Giuseppe Medile è nato a Roma il 20 giugno 1949.
La sua vita è stata finora caratterizzata da un susseguirsi di detenzioni – tutte per rapina – e latitanze dovute a mancato rientro da permessi ottenuti per buona condotta o per motivi familiari.
Sposato due volte, ha avuto tre figli, due dalla prima moglie ed uno, Adriano, dalla seconda.
Nel 2012 muore il figlio Inigo, appena trentanovenne e l’anno successivo termina la sua latitanza in seguito all’arresto avvenuto al Policlinico di Roma, dove è in visita alla figlia Monica ricoverata per un intervento chirurgico. Nel carcere di Rebibbia, in cui è tuttora recluso, scopre il valore dell’istruzione, frequenta la sezione carceraria dell’Istituto Von Neumann, conseguendo nel 2014 il diploma di perito commerciale, e si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza.
Oltre a “I giocattoli di Dio” è autore di poesie e di brevi testi narrativi, i quali sono stati inseriti nell’antologia “Lenta cavalca nel tempo la prossima ora”, ed. L’Erudita, Roma 2014, scritta dai detenuti frequentanti la sezione carceraria, e di un romanzo ancora inedito.
Sabato 29 novembre 2014 – ore 17.30 – Roma
Dopo la presentazione, verrà offerto un piccolo rinfresco.
info line 06 5037 594 – 347 612 9940 – info@chipiuneart.it
Salve mi presento mi chiamo Isabella Pereira ma in realtà dovrebbe essere Isabella medile! Questo signore di figli ne ha avuti 4!io non sono considerata perché non mi ha riconosciuto e pure prima che venisse di nuovo carcerato il mio caro papino stava con me……. pensavo mi considerasse .. che uomo…… senza parole
Salve Isabella, Giuseppe Medile in questa autobiografia parla di più figli, compresa una bimba avuta in Brasile: non so se si tratti di lei. In ogni caso, capisco il suo risentimento e spero possa avere l’occasione di chiarirsi con suo padre. Farebbe sicuramente bene anche a lui
Gentile Isabella, comprendiamo il suo risentimento. Ci teniamo però a precisare che la nota biografica non è stata predisposta da Pino Medile ma dalla redazione.Ce ne scusiamo e le assicuriamo che se il libro andrà in ristampa modificheremo i dati.
Buongiorno, sono Pino (Carlos) e mi trovo in detenzione domiciliare. E’ la prima volta che leggo quanto molti hanno scritto sul mio conto e capisco che è difficile comprendere il romanzo. Per quanto riguarda mia figlia Isabelle, devo dire che non l’ho registrata perché avevo i documenti falsi. Oggi ne sono contento perché si è dimostrata come sua madre, e Michel lo aveva predetto.
Per essere giudicato, bisogna prima capire se al mio posto ci fossi stato tu!