I Giovedì della Poesia: “L’Altro Natale” di Bruno Guidotti
L’altro Natale
Laggiù, oltre la desolante distesa,
nel cui squallore si accumulano
miserie e sporcizie, e vi si aggirano
sconfitti destini e spacci di morte,
là, in un abbandonato tugurio, hanno
trovato rifugio due giovani e un bimbo.
Di Natale è la notte, il freddo imperversa,
non v’è luna e né stelle, il cielo è deserto.
Nelle città sfavillano luci, la gente felice
festeggia, agli alberi sono appesi regali,
i panettoni troneggiano, sfidando i torroni.
Qual differente Natale.
Dorme infreddolito il bambino dalla giovane
madre scaldato, il giovane padre li osserva,
forse pentito, non ci sono pastori che offrono
latte, non ci sono donnette che danno conforto,
non arriveranno magi a portare ori ed incensi,
ma solo un barbone ad offrire un tozzo di pane.
Non visto un Bambino uscendo dal buio, si avvicina
a quel bimbo, con amore infinito lo osserva, il bimbo
apre gli occhietti e sorride, ora un vitale calore l’avvolge
e riprende a dormire, mentre una luce risale nel cielo.
Bruno Guidotti è un poliedrico autore che rappresenta sempre la vita ed i problemi che questa presenta. Autore di poesie di notevole spessore relative alle varie esperienze umane: le fatiche, le speranze, i rimpianti, le frustrazioni, le scene di vita. Opere sempre velate di malinconica dolcezza, si fissano all’animo sensibile in maniera indelebile. In relazione ai suoi disegni e ai suoi dipinti, si evidenzia la vibrosità che conferisce dinamismo e notevole movimento alla composizione. Guidotti rifiuta qualsiasi collocamento ad eventuali movimenti stilistici. Alle sue opere dobbiamo avvicinarci liberi da ogni schema mentale, per poterne apprezzare appieno il suo talento
Realtà nascoste invisibili agli altri un Natale diverso due giovani un bimbo in una desolante periferia un cieli senza stelle nessun dono portato dai re magi solo povertà ed uno squallido ricovero per la notte
Versi intensi e tristi trattati con la solita maestria del bravo poeta elogio sincero
Un testo intenso di ricordo a dare dignità agli invisibili, a coloro che soffrono e sono piu vicino al dolore e alla miseria. Intense le metafore che danno vita a quella solidarietà e misericordia ormai sopita. Nobile intento quello del poeta con un testo veramente da cogliere dentro e che coinvolge profondamente. Molto apprezzato!
Il poeta Bruno Guidotti si cimenta ancora con una poesia dedicata al santo Natale. Dopo quello della settimana passata il nostro artista ci descrive un Natale diverso popolato di miseria, tuguri e spaccio di morte. La notte di Natale in genere è molto fredda in città la gente si diverte mangiando panettoni e torroni in un tubulo c’è una giovane madre che scalda un bambino infreddolito con il padre che guarda intorno e non vede pastori o Magi che portano regali ma c’è solo un barbone che offre un tozzo di pane mentre nel cielo si vede una luce che sale. Non posso che fare i miei complimenti al poeta Bruno Guidotti per le bellissime poesie piene di significato, di amore e di un’ ispirazione che ogni settimana va a segno.
Apprezzo molto la composizione ossimorica, con cui il poeta mette a nudo due realtà ben diverse e due modi di vivere il Natale ben diversi, avvicinandosi prima alla reale nascita del Cristo per poi allontanarvisi e sottolineare con più forza che nella realtà descritta non esistono nemmeno i tradizionali lussi del presepe, ma solo la speranza di riuscire ad andare avanti.
Testo impegnato e forte, dal sapore amaro e tristemente reale.