I Giovedì della Poesia: “Risvegli” di Bruno Guidotti
Risvegli
Sono le case ancora addormentate,
sull’erba posa ancora fresca la rugiada,
si schiarisce il cielo alla collina,
e dalla chiesa si spande un suono di campana.
Alba…primi risvegli. Sommesse già si odono
le prime voci per le vie. Vanno le donne svelte
ai forni e per le carni, e di un carro
dal bove trainato, si ode il lamentoso cigolare.
Nei campi il contadino è ai duri lavori intento,
mentre alla fonte, un’anziana riempie la sua conca,
che poi in equilibrio, porterà sulla sua testa.
Fulgido è il cielo, verdi sono i colli attorno,
fra i rami frullare di ali e cinguettii festosi, mentre
nell’aria si intrecciano veloci voli a cercar gli amori.
Giù alla spianata, della ferrovia si snodano i binari
che lontani vanno, al passare del treno, un bambino
sorridente lo saluta, agitando l’infantile mano.
Immagine serena di vita rurale del lontano passato. Mi piace.
Il risveglio rappresentato da bellissime righe di poesia donne e uomini che iniziano il loro lavoro chi nei campi chi al mercato sembra quasi di vedere questo risveglio di un borgo ancora assonnato dolcissimi versi propri del bravo poeta il mio plauso
Testo di memoria in un retaggio antico che rimamda eco e visioni di un tempo passato.
Nitide intense descrizioni di gramde impatto visivo che coinvolgono in una sottile vena di rimpianto. Come sempre molto apprezzato.
Le poesie di Bruno sono molto descrittive, visive, come piccoli video pieni di poesia. Una sequenza di immagini in versi, ispirati dai grandi pittori di fine ‘800. In esso mi sembra di vedere i dipinti di Fattori.
Bravo Bruno.
Bella rievocazione in questa poesia di Bruno Guidotti che ci descrive un mondo che forse non c’è più. Il poeta ci illustra in maniera sublime i luoghi con le case dove la gente dorme e intorno scende la rugiada bello il particolare della chiesa che suona la campana all’alba con l’imminente risveglio delle persone
La vita del paese man mano si riempie di suoni voci di gente che va a fare la prima spesa , intorno i colli sono verdi pieni del cinguettio degli uccelli,e in lontananza si vedono i binari della ferrovia che quando passa un treno uno bambino felice lo saluta.Il Guidotti e’ bravissimo nel farci ritornare a situazioni che tutti in gioventu’ abbiamo vissuto ,percio’ merita tutta la nostra Gratitudine e Riconoscenza.
Come sempre, la protagonista è la dolce malinconia suscitata dai ricordi.
La composizione, diversamente dalle altre, non è apertamente spassionata, ma caratterizzata da un tono riflessivo, questo accentuato dalla ricchezza di pause e dall’alternanza di scene. Queste, infatti, sono ora fedeli alla ruralità ed alla genuinità del passato, ora volte alle novità del futuro, questa volta accettato di buon grado e affidato al saluto di un bambino sorridente.
C’è meno malinconia e molta più consapevolezza del fatto che, in fondo, l’inesorabilità del tempo che scorre fa parte del nostro essere umani.
Come sempre: bellissima.