I sindaci italiani contro l’Eurozona
N E L N O M E D E L L A C A R T A C O S T I T U Z I O N A L E
E C O N T R O L A D I S T R U Z I O N E D E L L ’ E C O N O M I A I T A L I A N A
Noi Sindaci italiani, nel nome dell’emergenza impostaci dalla più grave recessione economica della storia repubblicana,
dichiariamo quanto segue:
preso atto che:
L’attuale drammatica stretta di liquidità e di fondi disponibili per i Comuni italiani – con lo stuolo di effetti devastanti che
noi Sindaci testimoniamo quotidianamente sui cittadini e sulle aziende – è interamente dovuta al disegno dell’Eurozona
e ai suoi Trattati fondanti. Essi hanno privato lo Stato italiano di qualsivoglia sovranità di spesa togliendogli la moneta
sovrana (lira), lo costringono a trovare una moneta straniera (euro) presso i mercati di capitali internazionali a tassi d’usura,
e quindi a tassare/tagliare selvaggiamente in tutto il Paese per recuperare la liquidità con cui ripagare tali mercati di
capitali. Questo è il vero senso delle cosiddette Austerità e del Risanamento nazionali imposti da Bruxelles e dalla Troika
europea. In codeste condizioni, noi siamo oggi consapevoli che ogni speranza di ottenere fondi dal governo è vana, e
promesse in tal senso sono solo escamotage politici ad uso cosmetico.
Infatti il pareggio di bilancio impostoci dai Trattati europei sovranazionali (Fiscal Compact et al.), e inserito in Costituzione,
significa che lo Stato è costretto a spendere 100 e a tassare 100, lasciando zero beni finanziari netti ai cittadini, alle aziende
e a noi amministratori. Non ne usciremo.
Siamo mossi in particolare dalla disperazione in cui versano i nostri concittadini e le aziende dei nostri territori. La
situazione è oltre il limite, è esplosiva, e foriera di episodi di disordine pubblico gravissimi. L’Italia, che prima dell’entrata
in Eurozona era la maggiore economia industriale d’Europa (fonte: Banca d’Italia), oggi langue nell’agonia dei PIIGS. Non
serve aggiungere altro, i dati sono di pubblico dominio, e fanno rabbrividire. La spirale deflattiva in cui il nostro Paese,
e noi, stiamo precipitando non cesserà, a causa della pervicacia del governo di Roma nel sottomettersi all’Economicidio
imposto al sud Europa dai Trattati scritti da tecnocrazie Neoclassiche e Neomercantili che nessun cittadino ha mai eletto.
O S S E R V A Z I O N E
Siamo consapevoli che i sopraccitati Trattati europei sovranazionali che hanno stabilito la moneta Euro, e i conseguenti
atti disposti dai governi italiani dall’entrata del Paese nell’Eurozona – in particolare le cosiddette Austerità – violano
direttamente e indirettamente la Carta Costituzionale italiana agli articoli 4; 11; 35; 36; 41; 42; 43; 47; 54; 81; 97; 98;
100; 117; 134.
Nel nome della Costituzione italiana, della salvezza nazionale, di quella dei territori che amministriamo e dei nostri
concittadini, consci della disperazione economica e sociale inaudita che oggi pervade il nostro Paese, ma soprattutto i
nostri Comuni dove le Giunte sono letteralmente in trincea:
N O I D I C H I A R I A M O
NOI SINDACI
sospendiamo unilateralmente le nostre amministrazioni e territori, cittadini e attività produttive,
dai vincoli distruttivi dei cosiddetti Austerità e Risanamento dettati dalla Troika di Commissione
Europea, Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale Europea
cessiamo il trasferimento a Roma dei gettiti fiscali previsti dalla vigenti norme e unicamente
indirizzati oggi a soddisfare i mercati di capitali internazionali, al fine di utilizzarli per le
drammatiche emergenze civiche, sociali ed economiche che affrontiamo
rigettiamo il pareggio dei bilanci e il mantenimento del Patto di Stabilità
e chiediamo al governo l’immediata uscita dell’Italia dall’Eurozona con la relativa sospensione
dei Trattati di essa costitutivi, per un ritorno alla sovranità monetaria e politica nazionale.
Per un ritorno a un’Italia leader europeo, Paese prospero, e giusto tutore del futuro dei nostri figli.