Iglesias: “La GaRzetta della scuola” con l’intervista a Giampiero Maccioni
Riceviamo e condividiamo con voi il numero della “GaRzetta della Scuola”, periodico della scuola primaria di Iglesias, contenente l’intervista rilasciata agli alunni da Giampiero Maccioni, presidente dell’Associazione Sarda Trapianti “Alessandro Ricchi”, lo scorso 24 marzo.
GaRzetta della Scuola – n. 1 [file .pdf]
Qui di seguito l’origine del nome del giornalino spiegata dai suoi creatori:
Perché “GARZETTA”
Vi starete chiedendo perché abbiamo chiamato il nostro giornalino scolastico
“GARZETTA DELLA SCUOLA”, i motivi sono due:
prima di tutto perché il nome GARZETTA (con la R), che è il nome di un uccello che avrete modo di conoscere nelle prossime pagine, assomiglia al nome GAZZETTA (con due Z), che come voi sapete, è un giornale. Inoltre, la scelta della garzetta come collaboratore del nostro giornalino, è nata dalla considerazione che la garzetta, essendo un uccello e per di più migratore, vola e viaggia in tutto il mondo ed ha quindi la possibilità di vedere tante cose dall’alto: fatti, luoghi, personaggi, animali… insomma di tutto. Sarà per noi un prezioso informatore.
CURIOSITA’
Tra le altre cose abbiamo scoperto che la GAZZETTA era una moneta veneziana del valore di due soldi, coniata nel 1539, con la quale si poteva acquistare il giornale del tempo, che appunto prese il nome di GAZZETTA, ecco l’origine del nome del giornale.
Cultura
MI PRESENTO…
Il mio nome scientifico è Egretta
becco è lungo e nero, come le zampe, mentre … provate a indovinare! I miei piedi sono giallastri, di un giallo che mi distingue dagli altri volatili.
ciao a tutti, mi chiamo garzetta,
Garzetta, la mia famiglia è quella degli Ardeidi… eh sì, sono proprio parente stretta dell’airone, ma molto più piccola. Sono quindi un trampoliere, frequento acque poco profonde negli stagni toscani e cagliaritani, ma sono diffusa in Africa, in Europa Meridionale, in Australia e in Asia Occidentale.
Il mio corpo è lungo circa 55-65 centimetri, il peso varia da 350 a 650 grammi e la mia apertura alare è di 85-95 centimetri. Le mie piume sono completamente bianche, il
Durante il periodo della riproduzione al maschio adulto, sulla parte inferiore del petto, del dorso e sulla nuca, si formano gruppi di penne ornamentali filiformi con “barbe” distanziate e arricciate, chiamate “egrette”.
Sono state proprio queste penne a provocare una caccia spietata nei nostri confronti verso la fine dell’800, infatti, venivano usate nella moda per abbellire cappellini da signora.
La caccia ha procurato la morte di milioni di nostri esemplari, uccisi spesso anche durante il periodo della riproduzione quando si riunivano in grandi colonie. Fortunatamente questo massacro è finito, o quasi, ai giorni nostri.
Dopo la riproduzione tutte noi garzette ci spostiamo in Africa per svernare; ma in alcune aree del Mediterraneo molte di noi rimangono anche durante l’inverno. In Sardegna, gran parte della nostra popolazione è residente; la mia specie nidifica in molte colonie, poste soprattutto nelle zone umide costiere e, sia pure molto raramente, anche in zone umide interne o isolette prossime alla costa.L’ultimo censimento completo è stato effettuato nel 2002 e in questa occasione nell’isola sono state censite 750 – 800 coppie, distribuite in 22 colonie.
Le garzette si trovano anche nello stagno di Bruncuteula.
I nostri nidi sono costruiti con rametti o altro materiale vegetale raccolto nelle vicinanze, sui rami laterali dei salici e dei pioppi e sulla vegetazione acquatica sino a circa 20 m dal suolo. Il nido contiene solitamente 3/5 uova, che vengono covate 20/22 giorni. I pulcini alla nascita sono nudi; ma si coprono presto con un primo piumino bianco molto morbido, che è sostituito poi con il piumaggio vero e proprio.
I giovani sono indipendenti dai genitori intorno ai 40 giorni, ma se l’habitat lo permette, si uniscono anche prima con gli altri gruppi. Da giovani viene deposta una sola covata, ma in una garzaia molto numerosa il periodo riproduttivo tra le coppie e le differenti specie nidificanti non è mai sincronizzato. Quindi si possono rinvenire contemporaneamente nidi in costruzione e giovani pronti al volo; per questo motivo il periodo di occupazione dei nidificanti in una garzaia è solitamente molto lungo: alle nostre latitudini può andare da Aprile a Settembre inoltrato. All’interno di questo periodo si può assistere, talvolta, a frequenti arrivi di nuove coppie, giunte in ritardo dalla migrazione o in seguito al trasferimento da altri siti meno idonei.
Caccio solitaria o in piccoli gruppi. Mi cibo di animali acquatici di dimensioni inferiori ai quindici centimetri circa: pesci, anfibi e piccoli invertebrati come crostacei, molluschi e insetti.
Per nutrirmi adotto differenti tecniche di caccia. La più comune consiste nell’ispezionare il fondo della zona umida, camminando lentamente per non spaventare le potenziali prede, con passi molto misurati, nell’acqua bassa. La cattura avviene con il becco, dopo un veloce scatto del mio lungo collo. Un’altra tecnica, detta agguato, consiste nell’aspettare il passaggio della preda, rimanendo immobile nell’acqua o in un posatoio esterno. Le prede più veloci e mobili, invece, le inseguo con brevi corse, voli, giravolte e ripetute beccate.
Ne ringraziarvi a nome anche delle insegnanti e degli alunni per la pubblicazione dell’articolo, vi segnalo un errore nella data dell’intervista svoltasi il 24 Marzo u.s. .
Giampiero Maccioni
Presidente Associazione Sarda Trapianti “Alessandro Ricchi”
Consigliere Nazionale Federazione LIVER POOL
cell.3476106054
http://wwwassociazionesardatrapianti.blogspot.com/
scusate! l’errore è stato corretto. grazie per la segnalazione