Il duro lavoro di Paroletti, musicista eclettico per vocazione

Il lavoro di Paroletti è da spiegarsi in breve: un’idea, tanti ‘attrezzi’ del mestiere, una vocazione, un giusto riassunto degli arcani teorici della musica, un approccio curioso e sincopato del ritmo, una pazienza dedita alla creazione futuribile dello stile armonico. Caravan di musicisti esperti raffinatamente interpretati dal qui presentato artista Pietro Paroletti, in arte Sequen_ce. Ladies and gentleman cosa vi aspettavate? Non ci sono nomi da elencare qui di seguito se non il suo.

All’interno del progetto “Some Evil”, Pietro Paroletti è essenziale ed efficace a se stesso. Tutto ciò che le vostre orecchie recepiranno è frutto di un unico partoriente uomo.

Vi pare poco?

 Un artista che riesce a variare nell’atteggiamento musicale con la stessa duttilità con cui passa da uno strumento all’altro compresa una voce desafinada che rimanda al puro rock inglese: deliziosamente malinconico.

L’EP “Some Evil” si riempie di quattro brani che si ‘civettano’ l’uno con l’altro: il primo brano Some evil incalza elettronico, ‘kraftwerkiano’, per modellarsi con una chitarra dolcissima e ben tornita nell’arrangiamento. La base è un loop che diventa vertigine e ti lascia cadere in un piacevole splin dal quale la voce dell’arista, puntuale ti salva. In people turning, secondo brano della ‘kermesse’, si avverte meno fusione e più determinazione della chitarra e della batteria, un prodotto pop-rock molto genuino. I due brani Glance e As I don’t chiudono la ‘gig’ con incursioni di basso e sinth ben calibrati, incisivi.

 Un’opera prima che ha dietro di sé un duro lavoro e dove Paroletti ha incentrato tutti i suoi talenti per darle vita. L’impegno di questo artista romano non si può che omaggiare.

“Some Evil” è disponibile in free download:

http://sequen-ce.bandcamp.com/

Sabrina Paladini

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