Il linguaggio dei delfini scoperto in Sardegna
Un linguaggio complesso fatto di sfumature, dai melodici fischi usati dalle mamme per mantenere il contatto con i cuccioli, ai più forti e stridenti impulsi a raffica emessi quando c’e’ di mezzo la lotta per il cibo. E’ la ‘lingua’ dei delfini, di cui uno studio italiano ha identificato, per la prima volta, 14 segnali e una serie di comportamenti ”socialmente complessi”, raccolti in uno lavoro pubblicato dall’americana Nova Science Publishers.
Il gruppo di ricerca guidato da Bruno Diaz Lopez, direttore del Bottlenose Dolphin Research Institute (BDRI), a Golfo Aranci, in Sardegna ha realizzato il piu’ completo studio sui suoni emessi dal delfino tursiope, la specie piu’ comune e studiata, nonche’ piu’ usata nei delfinari e dai media, (il delfino della serie tv Flipper era un tursiope).
”Abbiamo condotto i nostri studi su animali in liberta’, sia in superficie che sott’acqua – precisa Diaz all’ANSA, mentre si trova a bordo di una nave per esplorazione e parla da un cellulare collegato ad un pannello solare – e abbiamo identificato i delfini con una foto della pinna dorsale”.
Lo studio e’ partito nel 1991 e ha seguito la comunita’ locale di delfini, circa 23 esemplari, ai quali durante l’estate se ne aggiungono altri provenienti da altre zone, come la Maddalena, per un totale di 62 animali. ”Abbiamo osservato un comportamento ‘diplomatico’ – prosegue il direttore dell’istituto – che i delfini attuano mediante impulsi sparati a raffica nelle situazioni di eccitabilita’, come la lotta per il cibo”. Se un gruppo di delfini deve contendersi dei pesci rimasti incastrati in una rete, l’animale dominante emette un impulso a raffica, avvertendo gli altri di abbandonare il campo e cosi’ accade. In questo modo viene ristabilita la gerarchia interna al gruppo, non si arriva allo scontro fisico e soprattutto tutti gli animali hanno ”ottenuto un risparmio energetico”.
”Se si fossero scontrati – suggerisce Diaz – avrebbero perso piu’ energia di quanta ne potevano guadagnare dal cibo”. Un’altra scoperta definita ”straordinaria” e ‘ l’unidirezionalita’ dei suoni emessi. ”Se un delfino emette un segnale, rivolgendosi solo ad un altro delfino all’interno di un gruppo – afferma Diaz – il destinatario capisce che il messaggio e’ diretto a lui, mentre per i fischi questo discorso non vale, una volta emessi sono diretti a tutti gli animali presenti, come la voce umana”.
Sono stati identificati, poi, anche segnali emessi dai maschi, sotto forma di suoni pulsanti, simili a scariche elettriche, dirette all’apparato sessuale femminile. ”Pensiamo che servano a capire se la femmina e’ in fase di ovulazione”. E poi e’ stata compresa la capacita’ che i delfini hanno ”di scegliere nel branco, un delfino in particolare, in base all’attivita’ che si intende fare, pesca al largo, tra le reti o esplorazioni. E’ come se i delfini decidessero di farsi accompagnare da quegli animali che possono insegnarli qualcosa”.
Fonte: Ansa