Il mito moderno di Medea

Ieri mattina mi è capitata una situazione molto particolare: mi trovavo dal medico e tra un discorso e l’altro, io e il pediatra dei miei bambini, abbiamo cominciato a parlare di nomi. “Medea, ma che nome è Medea? mai sentito dire….” A queste parole sono rimasta un po’ basita perché mi sembrava assurdo che un dottore in medicina non conoscesse il nome della protagonista di una delle più famose tragedie di Euripide. Allora ho pensato che forse non era solo lui a non conoscere un così grande capolavoro partorito nell’antica Grecia, ma che ha dei contenuti attualissimi.

Ecco perché allora oggi vorrei proprio consigliarvi di leggere “Medea di Euripide”, uno dei testi teatrali più antichi cronologicamente, ma uno fra i più moderni  per i suoi contenuti.

La protagonista della tragedia è proprio Medea, una donna che per amore del suo Giasone fa delle scelte e delle azioni terribili: uccide il fratello per seguire l’uomo con il quale avrà due figli. Medea tradisce la sua famiglia pur di rincorrere l’amore della sua vita. Euripide, in questo modo, narra le vicende di una donna, dal profondo del suo animo ed esprime la sua passionalità attraverso tutte le sue sfaccettature. Il tragediografo, inoltre, in quest’opera e in tutte le altre tragedie a noi pervenute, si distingue dai tragediografi che lo hanno preceduto perché esalta la psicologia dei protagonisti, e nel caso di Medea, esalta la sua identità di donna “moderna”. L’amore e la passione per i quali la protagonista si è battuta ed ha commesso delitti familiari, sfumano quando Giasone la abbandona per stare con una signorina più giovane di lei. Da quel momento la psiche di Medea comincia a vacillare, proprio come accade a molte donne di oggi. Quella della protagonista non è una reazione per il tradimento in sé ma perché è stata lei ad essere tradita dall’uomo per il quale ha voltato le spalle ai suoi affetti. La reazione della donna è estrema: uccide i suoi due figli perché sarebbe stato il dolore più grande che avrebbe potuto far provare a Giasone.

Una tragedia psicologica quella di Medea, che fa riflettere su come la psicologia umana, e in particolare della donna non è mutata nei secoli. Un testo teatrale che può sembrare complesso e pesante ma che racchiude un messaggio per tutti: la fragilità femminile prevale ma nello stesso tempo fa emergere la razionalità. L’amarezza di Medea è grandissima, perché sa di dover sacrificare i suoi figli, pur di far provare a Giasone un dolore più grande del suo.

Agli amanti del cinema, consiglio di vedere l’omonimo film del grande Pier Paolo Pasolini, che vede protagonista Maria Callas nei panni della moderna Medea.

Buona lettura e buona visione.

Giusy Chiello

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