Il Palazzo Imperiale di Napoleone all’Elba ritrova la sua identità

Il Palazzo Imperiale di Napoleone all’Elba ritrova la sua identità e si presenta alla Francia nella sua veste imperiale

Domenica a Nizza il direttore Martinelli e l’architetto Gini Bartoli hanno illustrato i risultati degli studi

 

Il Palazzo dei Mulini si presenta alla Francia nella sua veste imperiale. Il direttore dei Musei Nazionali delle Residenze Napoleoniche dell’Isola d’Elba, Roberta Martinelli, insieme all’architetto  Velia Gini Bartoli, sono state invitate a Nizza dalla società nazionale francese di storia napoleonica “Le Souvenir napoléonien” per presentare i risultati degli studi che hanno restituito al Palazzo l’aspetto voluto dall’Imperatore.

L’incontro culturale con le delegazioni dell’associazione presenti in tutta la Francia, organizzato dal presidente Olivier Ghebali, si è tenuto domenica scorsa (22 settembre) al Musée  Masséna di Nizza ed ha visto la partecipazione anche del segretario generale dell’associazione, Jean Etèvenaux, e dello studioso Pierre  Branda della Fondation Napoléon di Parigi.

Le due studiose hanno presentato la storia dell’edificio dei Mulini a partire dal periodo granducale fino alla partenza dell’Imperatore, con il supporto di numerose immagini per la maggior parte inedite che hanno fornito i presupposti per lo svolgimento dei lavori di restituzione filologica di tutti gli ambienti e della loro corretta distribuzione. L’apprezzamento riguardo al lavoro presentato è stato grandissimo, soprattutto perché ha colmato un vuoto di conoscenza relativo alla permanenza di Napoleone Imperatore all’Elba, ricollocando anche il ruolo europeo dell’isola d’Elba come centrale nella vicenda imperiale di Napoleone.

Attraverso questa ricostruzione filologica, finalmente i Mulini e tutta l’organizzazione della Maison de l’Empereur diventano comprensibili e rispondenti, con evidenza, all’impostazione che Napoleone aveva dato a tutte le sue residenze imperiali.

L’Imperatore aveva scelto il luogo dove risiedere già prima di arrivare sull’isola. Infatti, secondo il principio che doveva essere “tout comme à Paris”, Napoleone aveva curato personalmente il progetto e la direzione dei lavori ai Mulini, per adeguare il Palazzo al rigido protocollo della “Etiquette du Palais impérial” da lui stesso emanato nel 1806.

L’intervento, condotto dalla Soprintendenza B.A.P.S.A.E. di Pisa e Livorno in un’ottica strettamente filologica, è basato su fonti storiche primarie  reperite, dopo anni di ricerche in archivi italiani e francesi, e realizzate grazie al sostegno della Fondazione Livorno e della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. “Questa presentazione a Nizza – commentano Martinelli e Gini Bartoli – ha visto riuniti molti importanti studiosi napoleonici, ed è stata molto apprezzata proprio perché ha evidenziato come sia stato fondamentale, per comprendere la storia dei dieci mesi elbani, restituire ai Mulini, sia all’interno che all’esterno, la condizione storicamente corretta e documentata in base agli studi portati avanti in questi anni anche grazie ai rapporti internazionali”.

La facciata è stata riportata all’aspetto originario con il suo colore giallo, ed è stata ripristinata la distribuzione degli ambienti interni che ora ricalca esattamente, per i 500 metri quadrati di superficie distribuita sui 2 piani dell’edificio, la disposizione di tutte le regge imperiali napoleoniche, da Parigi a Fontainebleau, da Saint-Cloud a Compiègne, differenziandosi da queste solo per le dimensioni e per l’importanza delle decorazioni.

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