“Imparare ad amare” di Giuseppe Ferraro recensito da un ergastolano
Riceviamo e pubblichiamo:
Leggere è sempre stata la mia gioia più grande. E i libri, per un quarto di secolo di carcere duro, mi sono stati d’aiuto per sopravvivere. Leggere è bello, ma lo è ancora di più quando conosci l’autore del libro che leggi. Giuseppe Ferraro, l’autore di “Imparare ad Amare” (Edito da Castelvecchi) è un mio caro amico. Abbiamo scritto anche un libretto insieme dal titolo “L’Assassino dei Sogni. Lettere fra un filosofo e un ergastolano” a cura di Francesca De Carolis (Edito da Stampa Alternativa).
Io e Giuseppe ci siamo incontrati in carcere diverse volte e spero un giorno di poterlo fare di nuovo, fuori da queste mura. Intanto, però, voglio scrivere qualcosa di questo suo bellissimo libro che parla di amore in un modo che, credo, non abbia mai fatto nessuno. E inizio a farlo citando alcune sue parole:
“L’amore vero non finisce e se finisce non è stato vero”. “L’amore non dura. È eterno. Rimane sul confine del mondo e della vita, del tempo senza tempo”. “L’amore è un possesso senza proprietà”. “C’è sempre un altro in ognuno. Siamo fatti di altri. Ci facciamo in due per essere tutt’uno”. “Amare la vita è vivere l’amore”. “L’amore vero è impossibile, bisogna fare l’impossibile per amare veramente. Non si può però imparare. Ed è piuttosto un monito, com’è imparare a vivere”. “È stato proprio in carcere che ho capito come alla fine respiriamo le persone. Sarà perché l’aria del carcere è del tutto inquinata e non solo le sbarre fanno offesa. Ci sono persone che ci tolgono il respiro e quelle che ci fanno vivere”. “Come l’amicizia è senza interesse, così l’amore vero è senza proprietà”. “Sei mia, non di me. Sei mia di te”. “Chi ama non sa fare l’amore. Diventa amore”. “L’amore vero è senza certezza. Incerto più che mai, come la verità è senza certezza alcuna, senza prova”. “Bisogna amare per ritrovare se stessi ogni volta”. “Se è certo l’amore non è più vero. Sarà un certo amore, un amore certo. Non più vero. La misura del vero amore è la paura di perderlo”. “Gli amanti sono come ubriachi”. “Ti amo, perché ti amo”. “Chi ama veramente ha sempre paura di perdere chi ama”.
Quando ho finito di leggere questo libro, ho pensato che tutti possono trovare l’amore. E una volta trovato non si può più perdere perché l’amore è senza confine. Bisogna amare anche quando l’amore ti sembra irraggiungibile. Di noi rimarrà solo l’amore che abbiamo lasciato.
Ho pensato anche che, probabilmente, fra tutti gli uomini l’ergastolano è quello che forse ama più di tutti, perché si tiene in vita solo per amore, un amore che difficilmente potrà mai abbracciare. Sinceramente non ho mai avuto le idee chiare sull’amore e mi ricordo che da bambino, dopo la morte di mio nonno, vedendo mia nonna soffrire, avevo pensato che non fosse giusto che la morte portasse via la persona amata. Poi, dato che la persona a cui vuoi bene non potrà esistere per sempre, sperai di non innamorarmi mai. Ma non è stato così. In quel periodo, però, non avevo ancora le idee chiare sull’amore.
A dire la verità, non ce l’ho neppure adesso anche se la lettura di questo libro mi ha aiutato a capire meglio che la cosa che conta di più nella vita è l’amore. Credo che solo se si ama ci si può trasformare in energia e diventare immortale. In fondo, il compito dell’uomo non è vivere ma amare. Quindi, bisognerebbe amare sempre, più che si può. Che altro posso aggiungere su questo bel libro? Solo che il lettore che lo leggerà troverà molti suoi pensieri che non riesce a spiegare con parole semplici come invece riesce a fare Giuseppe Ferraro. Buona lettura o, se preferite, buon amore!
Carmelo Musumeci
Carcere di Padova – Ottobre 2016
www.carmelomusumeci.com