In aprile aumentano metano ed elettricità: W l’Italia!
Anniversario dell’Unità d’Italia. Festa a scuola. I tricolori sventolano fuori dai Comuni, dagli “enti preposti” e da qualche abitazione, per ricordare a tutti che oggi ricorre il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, perché proprio il 17 marzo 1861 questa fu sancita. Coccarde tricolori appuntate sul petto di bambini e ragazzi che intonano l’inno di Mameli, come quando ero ragazzina che a lezione di musica era la prima cosa da imparare. Oggi l’inno se lo sono dovuti imparare nel giro di qualche giorno e le coccarde le abbiamo comprate in fretta, ordinate dalla scuola nel giro di tre giorni. Sa di raffazzonata questa festa, una cosa nata all’impronta, quasi un dispetto a chi, citiamo un nome a caso, la Lega, con il tricolore e l’unità d’Italia ci si pulisce il sedere. Noi crediamo sia giusto insegnare l’inno di Mameli, affatto obsoleto, e crediamo sia giusto festeggiare l’unità. Perché ci sono stati giovani e non, uomini e donne che hanno dato la vita per unificare la nostra nazione. Ricordarne il sacrificio, rendere loro l’onore che meritano attraverso dei festeggiamenti potrebbe avere un senso se questi non fossero di facciata. Se nel nostro Paese non vigesse uno dei regimi tra i più biechi e scandalosi che si possono annoverare. Se non vi fosse un divario sociale sempre più ampio e se non fossero tassate le classi più disagiate, le cosiddette fasce deboli della popolazione. Se vi fosse il rispetto per chi lavora e soprattutto vi fosse il lavoro. Se vi fosse giustizia sociale, insomma. Una sequela di se estremamente negativi e non è certo nostra intenzione essere pessimisti. Ma i fatti sono questi. Noi festeggiamo la nostra unità nazionale e ad aprile, intanto, aumenteranno metano ed energia elettrica, le bollette rincareranno di 25 euro l’anno in più a famiglia. Una piccola cifra per chi incassa stipendi a quattro zeri, una cifra enorme per chi vive con 500/600 euro al mese. La festa della nostra Unità dovrebbe aiutarci a riflettere su come diventare un popolo vero e non un insieme di persone che si sentono “popolo” solo se l’Italia vince il campionato. La nostra vittoria, quella più importante, sarebbe a nostro avviso quella di “costruire” una volta per tutte la nostra unità. Alla faccia di chi pensa solo alla Padania. Italiani dentro l’Europa. E fieri di esserlo.
Francesca Lippi
“La nostra vittoria, quella più importante, sarebbe a nostro avviso quella di “costruire” una volta per tutte la nostra unità. Alla faccia di chi pensa solo alla Padania. Italiani dentro l’Europa. E fieri di esserlo.”: sottoscrivo in pieno!