Inchiesta:Italiani e migranti, una guerra tra poveri?
E’ “incazzata nera” la signora elegante seduta vicino a me in attesa di fare il prelievo al centro diagnostico di Firenze e ce l’ha, manco a farlo apposta, con i rifugiati libici, coi marocchini, gli albanesi, i rumeni e i “neri”, appunto. “Sono loro la rovina d’Italia”, sibila immusonita, loro portano via il lavoro, le case, i pasti gratis alle mense scolastiche e via dicendo. Gli italiani hanno un trattamento da “urlo” e cito la sua frase testuale. “Il trattamento per loro è di favore, noi paghiamo tutto”- continua- ” In ospedale mia madre ha speso 50 euro per togliersi i punti dopo un intervento chirurgico, sicuramente a “loro” nessuno avrebbe chiesto niente. Perché? ” Si chiede sempre più “inviperita”. Poi chiamano il suo numero e lei sparisce dietro una porta bianca, con la sua rabbia e quella domanda a fior di labbra. Una domanda alla quale nessuno ha dato risposta. Ma davvero ci sono italiani che la pensano così? Sì, purtroppo e il “divide et impera” balza subito agli occhi. La colpa è degli altri, di quelli diversi, per cultura e/o religione. Diversi per il colore della pelle. Diversi perché vengono da fuori, da un paese lontano, che non conosciamo. La storia si ripete. La crisi economica del ’29 e ancora prima, quella che seguì la prima guerra mondiale e che portò l’avvento del nazifascismo e di un nemico comune: gli ebrei. Da combattere, da distruggere ed eliminare. Perché era loro la colpa se l’economia non funzionava come avrebbe dovuto. Ed è colpa dei migranti, oggi, in questa crisi che non tende assolutamente a risolversi, se l’economia non va come dovrebbe. Non è responsabilità di un governo inetto e composto in prevalenza da “ladroni”, come non lo era per i governi nazifascisti. E la similitudine non è azzardata. Diamo un’occhiata insieme al rapporto della Caritas.
Da un rappporto Caritas
Roma, 26 ottobre 12010 – In Italia, negli ultimi 20 anni, la popolazione immigrata è cresciuta di quasi 20 volte. Secondo la stima del Dossier Caritas Migrantes presentato a Roma, “includendo tutte le persone regolarmente soggiornanti, le presenze sono 4 milioni e 919 mila (1 immigrato ogni 12 residenti) contro il dato dell’Istat che all’inizio del 2010 ha registrato 4 milioni e 235 mila stranieri residenti in Italia”. “Questa realtà nel panorama europeo”In un’Italia alle prese con un elevato e crescente ritmo di invecchiamento, dove gli ultrasessantacinquenni superano già i minori di 15 anni, gli immigrati – commenta il rapporto – sono un fattore di parziale riequilibrio demografico, influendo positivamente anche sulla forza lavoro. I contatti quotidiani in azienda e nei luoghi di socializzazione, la scuola, l’associazionismo, il volontariato, la pratica religiosa, le famiglie miste stanno facendo dell’immigrazione una realtà organica alla società italiana”.si caratterizza – afferma il rapporto promosso dai due organismi della Cei – anche per il notevole dinamismo: l’aumento è stato di circa tre milioni di unità nel decennio e di quasi 1 milione nell’ultimo biennio”. In crescita, secondo il Dossier Caritas-Migrantes, anche i matrimoni misti contratti tra il 1996 e il 2008, che sono stati circa 250 mila, mentre più di mezzo milione di persone hanno acquisito la cittadinanza, al ritmo di oltre 50 mila l’anno; oltre 570.000 stranieri sono nati direttamente in Italia; quasi 100 mila arrivano a essere i figli di madre straniera ogni anno; più di 100 mila gli ingressi per ricongiungimento familiare.
Francesca Lippi
– Fine prima parte- Continua