INFEDELTÀ, INCOMPETENZE E LASSISMO QUASI SEMPRE ALLA BASE DELLE INEFFICIENZE

Ma l’inerzia del popolo  di certo non aiuta a contrastare…Utile sarebbe la mozione di un proclama da parte dello stesso

di Ernesto Bodini (giornalista e divulgatore di tematiche sociali)

Quanti i fatti di cronaca, e quante le conseguenze non solo dei protagonisti dei reati, ma soprattutto di quelle che subiscono le vittime: privati cittadini e Istituzioni. È di questi giorni, ad esempio, la violazione dei conti bancari di molti vip e di politici (anche ai vertici del potere). Oltre a  questi furfanti le cui “motivazioni” sono tuttora da verificare, si aggiungano i casi di infedeltà da parte di massimi dirigenti istituzionali che per denaro, così pare, non hanno esitato a compromettere la vita politico-sociale, peraltro già instabile per molte altre cause. La violazione della privacy è notoriamente un reato penale (art. 167 C.P.) e a ricaduta la violazione dei dati personali sensibili, i cui autori hanno messo a repentaglio (ma questo è un eufemismo) anche la stabilità politica del Paese con immaginabili conseguenze. Ora io mi chiedo: come è possibile che all’interno di Enti dello Stato e di altri subordinati allo stesso, non sia possibile intuire precocemente i cosiddetti infedeli, che ricoprono grandi responsabilità e, cosa non da poco, ben remunerati? Questi esempi di malaffare (infedeltà istituzionale) in realtà sono sempre esistiti nel nostro Paese, ma è da un bel po’ di anni che che si verificano “sfacciatamente”, senza contare quelli che per chissà quali ragioni risultano essere occulti… occhio non vede, cuore non duole. Ma tali episodi in questi decenni hanno riguardato anche i politici di diverse fazioni, parte dei quali individuati e condannati. È dunque questo il Paese in cui credere e in cui vivere, anche in considerazione di altri disagi esistenziali, aggravati dalla sempre più difficoltosa gestione-costi delle immigrazioni, della criminalità dilagante, dei decessi e infortuni sul posto di lavoro e, più recentemente, il perpetuarsi di arroganza e vessazioni d’ogni genere anche da parte di minori e questo, a mio avviso, è un fenomeno a dir poco preoccupante. Ciò nonostante, le Forze dell’Ordine sono sempre più sotto pressione, come pure il lavoro immane dei magistrati che, a causa dei moltissimi casi da gestire, hanno bisogno di più tempo: dalle indagini iniziali sino alla fase conclusiva dei vari procedimenti, con la conseguenza che determinati reati cadano in prescrizione Tra questi operatori pubblici “super impegnati” (taluni anche a rischio della propria vota), si aggiungano i vigili del fuoco, i sanitari, gli operatori della protezione civile e in taluni casi anche di alcune organizzazioni di volontariato; tutti uomini e donne che non si risparmiano per tutelarci, ma ciò evidentemente non basta proprio perché, come ripeto; sono sempre di più gli eventi da gestire. Ma vogliamo dirla tutta? A “coronamento” di tutto ciò si considerino i notevolissimi aspetti della burocrazia, a causa della quale le possibili soluzioni vengono ostacolate o ritardate. Ecco che anche in queste poche righe ho messo in evidenza una ulteriore Finestra oscura di un Appartamento che è il nostro Governo, i cui inquilini sono molti ma tra loro talvolta si insinuano gli infedeli, destabilizzatori e quant’altro ancora si potrebbero definire. Personalmente sono convinto che un Paese come il nostro non sarà mai considerato immune da quanto su descritto, perché il contrario è utopia a causa della sempre più estesa instabilità mentale e morale degli uomini, di fronte alla quale i cittadini onesti sono sempre più soggetti a sacrifici e a subirne le conseguenze. Ma quel che è peggio, a mio modesto avviso, è che non si fa ricerca sulle origini di questa fenomenologia in espansione, ovvero la creazione di una dicotomia che forse nemmeno il buon Freud riuscirebbe a giustificare… Quindi, arrendersi? No di certo, ma sarebbe utile e urgente che tutte le persone oneste (per fortuna sono ancora molte) si coalizzassero non scendendo in piazza che serve a poco o a nulla, ma stendere una sorta di proclama che se ufficializzato è un atto diretto (che non si può negare e che rimarrà nella storia: verba volant scripa manent) da indirizzare a chi detiene la gestione del Paese, senza tergiversare o rimandare oltre ogni eventuale proposito. Va da sé che per sua natura il pragmatismo per essere efficiente necessita di tempi brevi e assenza di discordanze.

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